“In Afghanistan la situazione continua a essere estremamente grave. Si tratta di una grave crisi umanitaria. Naturalmente in questo contesto le operazioni di tutela dei civili afghani in pericolo e la loro evacuazione rimane l’obiettivo primario, soprattutto per le categorie più a rischio come i bambini e le donne”. È quanto ha detto al Tg3 il console d’Italia a Kabul, Tommaso Claudi (nella foto) rimasto a Kabul per mantenere un collegamento operativo con la Farnesina e gestire il ponte aereo umanitario (leggi l’articolo).
“Abbiamo messo in piedi da diversi giorni un ponte aereo che ha permesso finora di evacuare diverse centinaia di persone – ha detto ancora Guidi -: connazionali, personale delle istituzioni italiane in Afghanistan di nazionalità afghana, il personale italiano che lavora per queste istituzioni, ed esponenti della società civile. Il nostro obiettivo è continuare a lavorare senza sosta, continueremo a farlo per portare avanti le operazioni di evacuazione”.
“Abbiamo purtroppo dovuto assistere a scene drammatiche – aveva detto ieri all’Ansa Claudi – ma siamo riusciti in condizioni di assoluta emergenza a riportare a casa i nostri connazionali e alcuni dei nostri collaboratori afghani che in questi anni ci hanno consentito di operare in un contesto difficile. In Afghanistan stiamo assistendo ad una grande tragedia umanitaria e tutti stiamo dando il massimo mettendoci tutto il cuore e la professionalità di cui siamo capaci”.
“La macchina della Farnesina – ha aggiunto il diplomatico italiano impegnato in Afghanistan – non si è fermata un attimo ed ha continuato ad operare senza sosta, in stretto coordinamento con la catena militare italiana e internazionale. Stiamo monitorando continuamente l’evolversi della situazione e siamo in contatto continuo con il resto dell’Ambasciata a Kabul che, dopo il rientro in Italia dall’Afghanistan, si è immediatamente ricostituita presso la Farnesina ed è già pienamente operativa”.