Un’inchiesta spiattellata sulle prime pagine dei giornali. Quella riguardante la Consip è un’inchiesta che sta mostrando continue violazioni del segreto istruttorio, tanto che la stessa Procura di Roma ha deciso di avviare una serie di procedimenti, per il momento contro ignoti. Troppe le fughe di notizie. Ecco perché ora si cercano quei pubblici ufficiali che hanno fatto diventare molte informazioni di dominio pubblico. Oltre al fatto che risultano essere stati pubblicati alcuni atti di indagine risultati “omissis” nei provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria.
Schiaffo al Noe – Proprio a causa della fuga di notizie nella giornata di ieri è stato revocato il mandato al Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, che finora aveva condotto l’inchiesta. Delega affidata al Nucleo Investigativo di Roma dei carabinieri. Nella nota diffusa dalla Procura, infatti, il riferimento a corredo della scelta è proprio imputato alla fuga di notizie: “Gli accertamenti fin qui espletati hanno evidenziato che le indagini del procedimento a carico di Alfredo Romeo e altri sui fatti (poi) di competenza di questa Procura sono state oggetto di ripetute rivelazione di notizie coperte da segreto sia prima che dopo la trasmissione degli atti a questo Ufficio, sia verso gli indagati o comunque verso persone coinvolte a vario titolo, sia nei confronti degli organi di informazione”.
Caos politico – L’inchiesta Consip, che ha portato in carcere l’imprenditore Alfredo Romeo, sta provocando un terremoto anche a livello politico. Tanto che risulta ormai compromessa l’invasione giudiziaria all’interno anche del Congresso del Pd e sulle sorti del Governo. Sempre più pressanti le richieste di dimissioni del ministro dello Sport, Luca Lotti. A chiedere un passo di lato del fedelissimo dell’ex premier sia Gianni Cuperlo che Roberto Speranza. Oltre allo scontro durissimo che è andato in scena ieri tra il leader dei Cinque Stelle, Beppe Grillo, e Matteo Renzi.