Se non è un’anteprima poco ci manca. Almeno per quanto riguarda il costo complessivo. La realtà è che la Consip, pur negli stress derivanti dall’ormai famosa inchiesta che ha messo nel mirino mezzo giglio magico, sta cercando di continuare il suo lavoro di centrale acquisti del Tesoro. La scorsa settimana la società, guidata da Luigi Marroni, ha predisposto un appaltone da 650 milioni di euro, diviso in nove lotti, per la “fornitura in acquisto di autobus”. Una cifra davvero molto consistente, se paragonata a quella dell’unica edizione precedente della stessa gara, quella lanciata nel 2015. All’epoca i lotti erano 3 per un valore massimo stimato in 26,5 milioni. Stavolta, però, c’è un cambiamento sostanziale, che ha fatto crescere il fabbisogno potenzialeda 120 a un massimo di 1.600 mezzi. Mentre infatti due anni fa il servizio era diretto genericamente alle Pubbliche amministrazioni, stavolta i documenti di gara aggiungono tra i beneficiari anche le società concessionarie di servizi di trasporto pubblico locale.
Il perimetro – Insomma, siamo di fronte a un’estensione di non poco conto, che sembra giustificare l’esplosione dei costi della commessa. Di sicuro il maxiappalto dimostra che il Governo sta continuando a puntare forte sulla centrale acquisti del Tesoro, aumentando di volta in volta i servizi richiesti e la platea dei beneficiari. Lo scopo, naturalmente, è quello di far risparmiare il più possibile le Pubbliche amministrazioni nelle operazioni di approvvigionamento di beni e servizi. Ma come i più recenti casi di cronaca hanno dimostrato, ogni tanto la formula dell’appaltone e dei lotti a valanga ha dato luogo a situazioni poi entrate nel mirino della magistratura. Per questo i tempi che corrono per la Consip non sono certo facili, stante la pressione subita da diversi fronti. Ma chi potrebbe avere interesse a concorrere per l’assegnazione della super gara da 650 milioni? Qui una traccia significativa può essere recuperata andando a vedere chi si è aggiudicato il precedente bando del 2015.
I pretendenti – Ebbene, due lotti su tre sono andati alla Iveco, del gruppo Cnh Industrial (guidato da Sergio Marchionne), a sua volta facente capo alla Exor della famiglia Agnelli. Il terzo lotto, invece, è stato assegnato alla Sitcar Spa, società che, a quanto si apprende dal sito, comunque fornisce mezzi Iveco e Mercedes. Stavolta però, come detto, l’appalto ha assunto un perimetro nettamente più grande. E questo, unito alla moltoplicazione dei lotti (nove), non farà altro che scatenare appetiti anche da parte di altri gruppi esteri dell’automotive. In ballo, come detto, c’è anche la fornitura di autobus a tutte quelle municipalizzate dei trasporti che decideranno di utilizzare i parametri Consip per provare a strappare le condizioni di fornitura più favorevoli. Non è roba da poco, se si considera quali e quante siano le aziende del trasporto pubblico locale potenzialmente coinvolte. Per questo le fette della torta sono enormi.
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