Potrebbe avere le ore contate la guerra civile scoppiata in Congo. Dopo mesi di combattimenti tra l’esercito regolare e i ribelli del Movimento 23 Marzo (M23) — supportati dal Ruanda — che hanno conquistato diverse porzioni di territorio, le parti hanno avviato i primi colloqui diretti a Doha, in Qatar, per tentare di risolvere la crisi.
Secondo diverse fonti citate dall’emittente congolese Radio Okapi, il gruppo M23 avrebbe già presentato ai mediatori un elenco di condizioni per una possibile de-escalation, a partire dalla richiesta di “chiare garanzie” sul potere decisionale della delegazione di Kinshasa.
Insomma, una possibile svolta che arriva proprio quando le speranze di una tregua sembravano ridotte al lumicino. Infatti, solo il mese scorso le parti avevano rifiutato ogni possibile soluzione, al punto da spingere i mediatori dell’Angola a ritirare la propria delegazione.
Congo, la guerra civile con i ribelli del gruppo M23 ha le ore contate: avviati a Doha i negoziati di pace tra le parti
Una crisi, quella della Repubblica Democratica del Congo, in cui il Ruanda ha avuto un ruolo attivo. Proprio per questo, il Regno Unito aveva sospeso gli aiuti al Paese africano, accusato di sostenere i ribelli dell’M23, su cui gravano pesanti accuse per presunte stragi di civili. Tutte ragioni per le quali il governo di Keir Starmer aveva annunciato lo stop alle relazioni diplomatiche con il Ruanda, minacciando anche severe sanzioni contro il governo di Kigali se non avesse interrotto il supporto al gruppo ribelle.
Un appoggio che, secondo diversi esperti delle Nazioni Unite, si sarebbe concretizzato in forniture di armi e nello schieramento di circa 4.000 soldati ruandesi, impiegati nei combattimenti contro l’esercito congolese.