Se in Medio Oriente la situazione, pur restando grave, appare in miglioramento grazie al cessate il fuoco temporaneo siglato tra Israele e Hezbollah, non si può dire lo stesso per il conflitto ucraino. Qui, dopo quasi tre anni di combattimenti devastanti, la pace sembra ancora un miraggio: la Russia continua ad avanzare lungo tutta la linea del fronte, l’Ucraina tenta con crescente difficoltà di resistere, e l’Occidente, anziché favorire una soluzione diplomatica, sembra alimentare ulteriormente le tensioni.
A conferma di ciò, arrivano le ultime notizie da Washington: il presidente uscente Joe Biden ha rivolto un appello urgente al Congresso affinché approvi un pacchetto di aiuti e forniture militari per l’Ucraina pari a 24 miliardi di dollari. Questo sarebbe l’ultimo sostegno che il democratico intende offrire all’alleato Volodymyr Zelensky prima dell’insediamento del presidente eletto Donald Trump, il quale ha più volte espresso la necessità di un disimpegno degli Stati Uniti dal conflitto ucraino.
Tuttavia, secondo i media statunitensi, è improbabile che Biden riesca a portare a termine questo obiettivo. La mossa ha provocato la reazione furiosa di Trump e del suo entourage, tra cui Elon Musk, che su X ha commentato con un laconico: “Tutto ciò non va bene”. Intanto, in Europa, anche Ursula von der Leyen insiste sulla linea interventista. Davanti all’Europarlamento ha dichiarato: “La guerra infuria ai confini dell’Europa. Dobbiamo essere pronti per ciò che ci aspetta: lavorare a stretto contatto con la NATO. Sappiamo che dobbiamo fare molto di più insieme come europei. La Russia spende fino al 9% del suo PIL per la difesa, mentre l’Europa in media l’1,9%”. Insomma, il refrain è sempre lo stesso: armi e ancora armi.
Conflitto ucraino senza via d’uscita: la Russia avanza su tutto il fronte ma Biden e von der Leyen prolungano la guerra
Di fronte a questa escalation, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha dichiarato che non vede alcuna possibilità di pace nel prossimo futuro. “A giudicare da ciò che accade sul campo, siamo ancora molto lontani da una soluzione politica e diplomatica della crisi. Washington e i suoi alleati sono ossessionati dall’idea di infliggere una sconfitta strategica alla Russia.
Per raggiungere questo obiettivo illusorio, sono pronti a tutto”, ha affermato Lavrov. Il diplomatico ha inoltre sottolineato che “gli attacchi missilistici in profondità nel nostro territorio rappresentano un’escalation” e ha lanciato un’avvertimento all’Occidente: “Tutti i nostri avvertimenti sul fatto che avremmo dato una risposta adeguata a queste azioni inaccettabili sono stati ignorati”.
L’appello di Zelensky agli alleati
Intanto, sul campo, le forze russe continuano ad avanzare. Nelle ultime ore hanno occupato il villaggio di Novaya Ilyinka, nell’est dell’Ucraina, aprendo la strada all’assedio di Kurakhovo, nella regione di Donetsk. Ma non è tutto: l’esercito di Vladimir Putin ha lanciato 89 droni contro la capitale Kiev e altre città, 36 dei quali sono stati abbattuti dall’antiaerea ucraina. In risposta, l’Ucraina ha colpito una base militare in Crimea con droni. Al di là di questo botta e risposta, la situazione appare sempre più critica per l’esercito ucraino, che sembra sull’orlo del collasso.
Consapevole di ciò, il presidente Zelensky ha rinnovato il suo appello al Congresso americano e all’Unione Europea, affermando che “solo un sostegno costante all’Ucraina e una pressione crescente sulla Russia, che le impedisca di adattarsi, possono privare il Cremlino dell’opportunità di terrorizzare l’Ucraina e prolungare questa guerra”. Zelensky ha poi concluso sottolineando che “in Ucraina abbiamo bisogno di una pace sostenibile e affidabile. Solo insieme, con colpi precisi, possiamo garantirla”.