Cadono nel vuoto gli sos lanciati da Libera e da magistrati autorevoli. La commissione Giustizia della Camera ha espresso parere positivo al decreto legislativo della ministra Marta Cartabia, che attua la delega con la riforma del processo Penale.
Improcedibilità anche sui beni sequestrati. Un regalo ad evasori fiscali e corrotti
Il parere positivo “secco”, cioè senza osservazioni o condizioni, proposto dal relatore Franco Vazio del Pd, è stato votato da Lega, Pd, Forza Italia e Azione. Gli unici a votare contro i deputati del M5S, dopo aver proposto una parere alternativo in cui chiedevano modifiche al testo del governo. Contrari anche i deputati di Alternativa mentre Fratelli d’Italia si è astenuta. Pure al Senato la commissione Giustizia aveva espresso un parere positivo “secco”: adesso il decreto legislativo potrà dunque essere emanato subito dal governo e pubblicato in Gazzetta.
Parere positivo anche al decreto legislativo che attua la legge delega di riforma del processo civile. Tutti i gruppi hanno votato a favore tranne M5S e Fdi che si sono astenuti, contrari i deputati di Alternativa. Per via dell’introduzione dell’improcedibilità, cioè il meccanismo che fa “morire” i processi se in Appello non si concludono entro un certo periodo di tempo, rischiano di andare in fumo ora anche i sequestri e le confische penali.
“Si rischia un colpo di spugna nei confronti della confisca penale dei beni confiscati, un arretramento del principio per cui la criminalità da profitto si contrasta con la sottrazione delle ricchezze illecitamente”, aveva scritto in una nota l’associazione antimafia, chiedendo di modificare la norma, “per evitare che i patrimoni acquisiti illecitamente siano restituiti per motivi formali derivanti della improcedibilità per decorso dei termini”.
Prima del voto i 5 stelle avevano presentato un parere alternativo: il capogruppo Eugenio Saitta chiedeva 10 modifiche al testo, rimettendo in discussione le norme approvate dalla legge di delega. Secondo i 5 stelle quelle norme “presentano alcune criticità che rischiano di rendere meno efficiente la nostra giustizia penale rispetto alle giustificate esigenze degli utenti del servizio Giustizia, i cittadini, nonché di indebolire, di fatto, il contrasto di reati particolarmente gravi nel nostro ordinamento”. Enrico Costa (Azione) ha parlato di un “parere semi-giustizialista” respingendolo, così come il capogruppo del Pd, Alfredo Bazoli.
“Avevamo proposte modifiche su alcuni punti rilevanti della delega – spiega Vittorio Ferraresi (5S) – ma non c’è stata nessuna apertura. Pensiamo al nodo delle confische, denunciato da Libera e dal mondo dell’Antimafia, o alle conseguenze per le vittime dei reati di alcune norme sulla giustizia riparativa e sul patteggiamento o, ancora, al tema del diritto all’oblio, questione su cui il testo non ci soddisfa, anche per le criticità rilevate in contributi e pareri tra i quali quello del Garante della Privacy, mettendo cosi a rischio il diritto di cronaca. Il nostro voto non poteva che essere contrario”.
Esprime soddisfazione la ministra Cartabia. Incontentabile Forza Italia: “Quella approvata negli scorsi mesi dal Parlamento è un pannicello caldo, abbiamo tentato di migliorarla. Purtroppo non siamo riusciti a portare a casa questo risultato, perché nel governo di unità nazionale noi garantisti ci siamo dovuti sedere al tavolo con i manettari e i giustizialisti. Qualcosa siamo riusciti a ottenere, ma non è stato possibile raggiungere un compromesso su tutto”, dice Licia Ronzulli.