Lunga vita al governo Draghi. E’ il messaggio che arriva dall’assemblea di Confindustria, che ha riunito i suoi delegati nel palazzo dello Sport all’Eur. L’assemblea è iniziata con un minuto di silenzio, in ricordo della vittime del Covid. Il presidente di Confindustria (qui il suo intervento), Carlo Bonomi ha messo subito in chiaro: “Noi imprese non esitiamo a dire che ci riconosciamo nell’esperienza e nell’operato del governo guidato dal presidente Draghi e ci auguriamo continui a lungo nella sua attuale esperienza”.
Presidente Draghi che è stato accolto da una standing ovation della platea dell’industriali, e delle prime file della sala, con un esecutivo quasi al competo, leader sindacali e rappresentanti del mondo economico. “Mario Draghi è uomo della necessità. La mano decisa con cui lui il suo governo hanno mutato energicamente su finalità e governance le prime 80 pagine del Pnrr, il modo in cui il governo sta scrivendo le riforme fondamentali, pilastro del piano, introducendo obiettivi prima inesistenti, come produttività e concorrenza, hanno rapidamente ed efficacemente risposto alle aspettative delle imprese”, ha aggiunto Bonomi.
Per il leader degli industriali ora la vera sfida sarà quella di avere un “tasso di crescita dal 2022 in avanti solido e duraturo”. “La ripresa italiana – ha detto Bonomi – è avviata verso il +6% del PIL in questo 2021. E’ un dato che ci dà fierezza: perché la tenuta da metà 2020, fino alla ripresa di consumi interni e servizi, che però è iniziata solo un anno dopo nello scorso maggio, si deve pressoché integralmente a noi: all’industria, alla manifattura e al nostro export. Passerà molto tempo, purtroppo, prima che la domanda interna di consumi possa tornare a essere un driver potente di crescita: dopo tanti anni di perdita del reddito procapite che a parità di potere d’acquisto è tornato nel 2020 ai livelli di metà anni Novanta, di estensione della povertà assoluta, di aggravamento delle diseguaglianze di genere, tra gene- razioni, territoriali e sociali”.
Nonostante le lodi iniziali del presidente degli industriali al governo Draghi, non sono poi mancate le stoccate, soprattutto su fisco e lavoro: “Continuiamo a leggere che il governo avrebbe a disposizione solo 3 miliardi per la riforma tributaria. Abbiamo dato oltre 3 miliardi negli ultimi 4 anni ad Alitalia fallita e alla piccola compagnia che nasce ora e per la riforma fiscale stanziamo solo tre miliardi?”. Gli industriali non ci stanno e chiedono al governo di fare di più: “Non serve solo un intervento sulla tagliola rappresentata dall’attuale aliquota Irpef 38%, l’Ocse ha indicato ancora una volta la via, come fa da tanti anni: meno tasse su impresa e lavoro, tagliando il cuneo fiscale ma anche via l’Irap e un sistema di imposizione sui redditi societari più attrattivo rispetto a quello attuale”.
Bonomi lancia anche un appello ai leader sindacali presenti in platea: “Luigi, Maurizio, Pierpaolo (Sbarra, Landini e Bombardieri, ndr), noi non siamo partiti in lotta, abbiamo un grande compito comune. Di fronte ai ritardi e alle sempre più gravi fratture sociali della nostra Italia, lavoro e impresa hanno una grande sfida: costruire insieme accordi e indicare strade e strumenti che la politica stenta a vedere”. Un ringraziamento arriva anche al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Rende un eccezionale servizio ogni giorno al Paese. Desidero ringraziarlo sia per il suo fermo e costante invito a vaccinarsi sia per le sue recenti iniziative a sostegno di un’Europa più forte e coesa, in politica estera, come nella difesa”.
Dal premier Draghi è arrivata subito una promessa (qui il video del suo intervento), apprezzata molto dalla platea degli industriali: “Il governo da parte sua non ha intenzione di aumentare le tasse. In questo momento i soldi si danno e non si prendono. E’ quando l’intero quadro di riferimento politico, economico e sociale cambia che più occorre essere uniti per non aggiungere incertezza interna a quella esterna le buone relazioni industriali sono il pilastro di questa unità produttiva”. Imprenditori che il premier ha ringraziato per la “capacità di reagire e innovare, in anni molto difficili per la nostra società. Lavoro, anche duro, investimenti e spazio ai giovani e alle donne. Insieme ai vostri dipendenti, avete fatto la vostra parte. Ma oggi vi chiedo di fare di più: vorrei che la pagina che state scrivendo oggi con il vostro impegno fosse ricordata come un momento storico, vorrei che oggi tutti noi condividessimo una prospettiva di sviluppo a beneficio anche dei più deboli e delle prossime generazioni. Nessuno può chiamarsi fuori”.
Dopo aver ricordato i buoni dati economici (“l’Italia vive oggi un periodo di forte ripresa, migliore di quello che avevamo immaginato, si stima una crescita del 6% per questo anno con un mercato del lavoro in ripresa, il paese si sta rimettendo in piedi dopo una crisi profonda, la produzione industriale ha superato a luglio il valore registrato prima dell’inizio della pandemia”) il presidente del Consiglio ha annunciato che “l’esecutivo ha deciso di eliminare per l’ultimo trimestre dell’anno gli oneri di sistema del gas per tutti, e quelli dell’elettricità per le famiglie e le piccole imprese. In assenza di un intervento del governo, nel prossimo trimestre il prezzo dell’elettricità potrebbe salire del 40%, e quello del gas del 30%”. Le conclusioni dell’assemblea, il presidente Bonomi le ha lasciate alle parole della campionessa paralimpica Bebe Vio: “Fatti dire che è impossibile, e dimostra a tutti che puoi farcela”.
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