Condizionatori, 25 gradi è la temperatura minima consentita: come funzionano i controlli e quali sono le multe in caso di violazione?
Condizionatori, 25 gradi è la temperatura minima consentita in estate
A partire dal 1° maggio 2022, entreranno in vigore le nuove norme su termosifoni e condizionatori. L’iniziativa è volta a ridurre i consumi di elettricità e gas e si pone l’obiettivo di risparmiare 4 miliardi di metri cubi di gas nel corso del 2022.
Per raggiungere l’obiettivo, il Governo ha approvato un provvedimento che prevede l’abbassamento della temperatura negli uffici pubblici e la riduzione del ricorso ai condizionatori. Nello specifico, è stato stabilito che la temperatura media degli ambienti interni non dovrà superare i 19 gradi d’inverno e i 27 gradi d’estate. In estate, tuttavia, è prevista una tolleranza di due gradi: la temperatura minima consentita, quindi, è pari a 25 gradi.
Secondo quanto stabilito dall’esecutivo, la misura sarà valida dal 1° maggio 2022 al 31 marzo 2023 e riguarderà principalmente uffici pubblici e scuole. Sono esclusi, invece, ospedali, case di cura e cliniche. A questo proposito, si è espressa la deputata del Movimento 5 Stelle Angela Masi che ha presentato l’emendamento. In particolare, la deputata Masi ha spiegato: “Si tratta di un modo semplice per contribuire a diminuire il fabbisogno di gas. È giusto che la Pubblica Amministrazione dia il buon esempio, tagliando gli sprechi e sensibilizzando i cittadini a razionalizzare i consumi”.
Brunetta sui condizionatori a 25 gradi nel periodo estivo
L’emendamento approvato è stato commentato anche dal ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che ha dichiarato: “Mi ricorda mia madre che mi diceva ‘quando esci dalla stanza spegni la luce’. Io intendo fare ben di più, mettendo i pannelli solari sul tetto di un milione di edifici pubblici, con particolare riferimento alle scuole. Non risolverebbe la dipendenza dal gas russo, ma avrebbe un valore educativo enorme”.
Come funzionano i controlli e quali sono le multe in caso di violazione?
Per quanto riguarda la decisione del Governo, però, resta il nodo dei controlli. L’esecutivo ha previsto l’erogazione di multe che variano da un minimo di 500 euro a un massimo di 3.000 euro in caso di violazione. Per verificare eventuali deroghe alle misure imposte, tuttavia, sarebbe necessario che i controlli venissero eseguiti edificio per edificio. Se un simile scenario appare particolarmente complesso nell’ambito della pubblica amministrazione, la situazione diventa pressoché impraticabile qualora l’iniziativa dovesse essere estesa alle aziende e alle abitazioni private dei cittadini italiani.
Il Governo, dunque, ha ribadito l’invito già rivolto alla popolazione di impegnarsi a ridurre di almeno un grado le temperature in casa, contribuendo a realizzare risparmi pari a circa il 7-8% sui consumi del gas.