Il 2 novembre il nome di Silvio Berlusconi, assieme a quelli di altri tredici personaggi “illustri”, sarà iscritto nel Pantheon del Cimitero monumentale di Milano. Lo ha deciso ieri pomeriggio la Commissione consultiva del Comune per le onoranze al Famedio, accogliendo in maniera bipartisan la proposta avanzata dal gruppo consiliare di Forza Italia.
L’ex premier Silvio Berlusconi ammesso nella cripta del Famedio tra i cittadini milanesi illustri. Lo ha deciso il Comune
Che la richiesta sarebbe stata accolta lo aveva lasciato intendere già in mattinata il sindaco Giuseppe Sala. Interpellato sulla questione, aveva risposto ai cronisti: “Credo che sia qualcosa su cui ci possa essere convergenza abbastanza generalizzata, se dobbiamo litigare o discutere su tante questioni magari facciamolo su altre”. A qualcuno che sottolineava che la nomina sarebbe potuta apparire divisiva, dato che Berlusconi è stato condannato in via definitiva, Sala aveva risposto: “Può esserlo, però c’è anche una volontà e una precisa richiesta di una parte significativa del mondo politico milanese. I principi vanno difesi quando sono molto chiari, ad esempio è molto chiaro il principio che prima di dieci anni non si possono dedicare vie o piazze, mentre da questo punto di vista la cosa è un po’ più discutibile, quindi ritengo che possa essere accettabile”.
Ponzio Pilato ieri aveva assunto le sembianze del primo cittadino milanese, la cui posizione, e quella della coalizione di centrosinistra che lo sostiene a Palazzo Marino, ha messo in imbarazzo soprattutto i dem, tanto che dopo due ore e oltre dall’annuncio dell’iscrizione nessuno dei big del partito aveva diramato comunicati o commentato sui social, come era successo invece quando a Berlusconi, in quello che sarebbe stato il giorno del suo 87esimo compleanno, il 29 settembre, la Regione gli ha intitolato il Belvedere al 39esimo piano di Regione Lombardia.
Nella cripta del Famedio riposano Manzoni e Quasimodo. Ma anche Dario Fo, Franca Rame e Alda Merini
I criteri di “ammissione” al Famedio rispondono a un regolamento definito nel 1884 e in parte modificato nel 1904, il quale fissa a tre le categorie dei cittadini considerati degni di passare alla storia: gli “illustri” per meriti letterari, artistici, scientifici o atti insigni, i “benemeriti” che per virtù proprie hanno recato benefici e fama alla città e i “distinti nella storia patria” che hanno contribuito all’evoluzione nazionale. Vi riposano Alessandro Manzoni, Salvatore Quasimodo, Bruno Munari e Leo Valiani. Nella cripta del Famedio s’incontrano, tra gli altri, Dario Fo, Franca Rame, Enzo Jannacci e Alda Merini. Anche la morte a volte può diventare un mistero buffo.
Ad esultare, anche per l’acquiescenza del centrosinistra milanese, i big di Forza Italia, la presidente dei senatori Licia Ronzulli in testa. Mentre per il consigliere comunale di Forza Italia a Milano e assessore al Territorio e Sistemi Verdi della Regione Lombardia, Gianluca Comazzi, “il Famedio del Cimitero Monumentale, con la sua maestosa architettura e la sua storia ricca di significato, rappresenta un tributo adeguato al nostro Presidente, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia contemporanea dell’Italia”.
La beatificazione del Cav continua nel memoriale meneghino. Il sì del sindaco Sala imbarazza i dem
Visti i numerosi procedimenti giudiziari, più che di impronta al singolare sarebbe forse più corretto parlare di impronte (digitali) al plurale. La smania di celebrare e omaggiare il fondatore di Forza Italia, un uomo che ha avvelenato i pozzi della politica italiana per trenta e passa anni, sembra irrefrenabile. Matteo Salvini vorrebbe intitolargli il Ponte sullo Stretto (forse perché si è reso conto che l’opera non sarà mai realizzata), mentre il 16 ottobre il Gruppo giornalisti lombardi nel corso della propria festa consegnerà ad Adriano Galliani una “targa alla memoria“ (come personaggio dell’Anno) dedicata a Silvio Berlusconi “per l’impronta lasciata nella storia del calcio con il suo grande Milan e da ultimo con la cavalcata del Monza fino alla serie A” (e ridagli con l’impronta).