Questo potrebbe essere il colpo di grazia per l’ex Ilva. Dopo la conferma del sequestro dell’Altoforno2, ormai prossimo al suo spegnimento, una nuova grana leva il sonno al management dell’azienda. Da ieri l’inchiesta sulla morte dell’operaio Mimmo Massaro, il 40enne di Fragagnano in provincia di Taranto precipitato in mare il 10 luglio scorso con la gru sulla quale operava e morto in quell’occasione, si arricchisce di un decimo indagato. Si tratta della società ArcelorMittal stessa, accusata di concorso in omicidio colposo e rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, come fanno sapere dalla Procura di Taranto.
Le altre nove persone, invece, sulle quali i pubblici ministeri stanno svolgendo accertamenti sono Stefan Michel Van Campe, datore di lavoro e gestore dell’attività produttiva di ArcelorMittal; Vincenzo De Gioia, capo divisione Sbarco materie prime parchi primari e rifornimenti; Carmelo Lucca, capo area sbarco materie prime; Giuseppe Dinoi, capo reparto di esercizio; Domenico Blandamura, capoturno di esercizio del IV sporgente; Stefano Perrone, della squadra di esercizio del IV sporgente; Mauro Guitto, capo del reparto manutenzione meccanica; Andrea Dinoi, capo del reparto di manutenzione elettrica, e Teodoro Zezza, altro capoturno di esercizio al quarto sporgente.
NIENTE IMMUNITA’. L’azienda indagata è quella che, il primo novembre scorso, aveva rilevato lo stabilimento. Di fatto l’iscrizione di ieri, nell’inchiesta sull’incidente mortale sul lavoro, è la prima imputabile al nuovo management. Con la vecchia immunità dai procedimenti penali che era stata concessa alla ArcelorMittal dal governo di Matteo Renzi, l’azienda sarebbe stata scudata dall’indagine. Ma con l’Esecutivo del premier Giuseppe Conte e del vicepremier Luigi Di Maio, la musica per la controllante dell’ex Ilva è cambiata. Infatti l’immunità inserita nel Dl imprese, pur prevedendo un piano di tutele legali a scadenza per la società e vincolato al rispetto del piano ambientale, prevede pesanti limitazioni. E per uno strano scherzo del destino, tra queste spicca proprio quella per “l’esclusione dall’immunità nei casi di responsabilità conseguente alla violazione di norme poste a tutela della salute e delle questioni inerenti la sicurezza dei lavoratori” che non scherma l’azienda dall’indagine sul decesso di Massaro.
ALTRE ROGNE. Intanto arriva in Senato la proposta, a firma del grillino Mario Turco, di “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, con particolare riguardo al sistema della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro dello stabilimento Ilva di Taranto”. L’indagine riguarda gli incidenti degli ultimi anni e dovrà stabilire se lo stabilimento, posto sotto sequestro ma con facoltà d’uso, possieda ancora le condizioni di sicurezza atte a garantire la salute e l’incolumità dei lavoratori.