Si è concluso con una condanna a 1 anno e 4 mesi per falso, con pena sospesa e non menzione, il processo a Massimo Galli, l’infettivologo che fu in prima linea durante le fasi più drammatiche della pandemia di Covid ed ex primario dell’ospedale Sacco di Milano, ora in pensione. Lo stesso medico, nel procedimento sui presunti concorsi pilotati nella Sanità milanese, è stato assolto dalle accuse alternative di turbativa d’asta o abuso d’ufficio sui concorsi, in quanto, secondo i giudici, “il fatto non sussiste”.
Questo è quanto deciso dalla decima sezione penale del Tribunale, che nell’ambito dello stesso processo ha invece assolto Agostino Riva, ai tempi suo stretto collaboratore, per “non aver commesso il fatto”. Il processo per turbativa d’asta – o in alternativa abuso d’ufficio – e per falso riguarda un filone dell’inchiesta milanese su presunti concorsi pilotati per posti da professore e ricercatore alla Facoltà di Medicina dell’Università Statale di Milano.
Concorsi pilotati nella Sanità: condannato l’ex primario in pensione Galli
Il processo è nato dall’inchiesta sulla presunta concorsopoli nella sanità lombarda, portata avanti dai magistrati Carlo Scalas ed Eugenia Baj Macario. Un’indagine in cui si mettevano nel mirino le presunte selezioni pilotate per posti da professore e ricercatore alla Facoltà di Medicina della Statale di Milano. Una vicenda per cui Galli ha sempre respinto ogni accusa, tanto che al termine dell’udienza ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso in Appello.