“Vengono a conoscere questa notizia (dell’indagine che tira in ballo la moglie e la suocera, ndr) dai giornali” ma “associare il mio nome a questi fatti è un falso fatto per infangarmi”. E, per non farsi mancare niente, anche i sospetti per lo strano “tempismo” dell’inchiesta. Si è difeso così Aboubakar Soumahoro, ospite su La 7 nella trasmissione In onda condotta da Concita De Gregorio.
Concita De Gregorio ospita su La7 il deputato Aboubakar Soumahoro. E spaccia l’inchiesta per propaganda delle destre
Una puntata a tratti surreale in cui il caso, malgrado è stato scritto ovunque che non sfiori nemmeno lontanamente il deputato – risultato estraneo ai fatti – ma soltanto alcune cooperative legate ai suoi congiunti, è stato trattato non per spiegarlo ma per presentare l’autodifesa di Soumahoro sulla cui integrità nessuno ha dubbi.
Così Aboubakar Soumahoro, lo ripetiamo non indagato, è stato descritto come una vittima di giornali – con la solita tesi della gogna mediatica – e delle destre. Una tesi che sembra sostenuta da tutto lo studio, tra l’altro con continui assist da parte dei presenti, che non è passata inosservata ai piani alti di Repubblica in cui dove, secondo quanto apprende La Notizia, ha causato più di qualche mal di pancia.
Già perché proprio il quotidiano romano dove lavora la De Gregorio è stato quello che per primo ha dato la notizia dell’indagine in cui si ipotizzano mancati pagamenti degli stipendi ai lavoratori di due cooperative collegate alla suocera del deputato e anche altre presunte irregolarità. Soltanto il giorno dopo lo scoop di Repubblica sono arrivati anche gli articoli dei quotidiani di destra.
Durante la puntata la De Gregorio e i suoi ospiti hanno parlato di “meccanismo mediatico” che consiste nella “conservazione delle notizie, per cui rimane la macchia”. Una frase che avrebbe infastidito non poco i suoi stessi capi, i quali hanno comunque deciso di non prendere alcun provvedimento, in quanto il caso non coinvolge il parlamentare e negli articoli di Repubblica non c’è stata alcuna intenzione di calpestare l’immagine di Soumahoro.
Altra cosa che avrebbe dato fastidio è avvenuta poco dopo quando il parlamentare ha continuato a definirsi come una vittima di attacchi mediatici da parte dei quotidiani di destra, facendo scendere un brevissimo silenzio interrotto da Paolo Mieli: “Dici i giornali di destra ma in realtà le sbavature si sono lette un po’ da per tutto”. Qui interviene Luca Sofri che spiega meglio il concetto “spero di non sbagliarmi e non voglio fare confusione ma ho l’impressione che non è sui giornali di destra che è uscita per prima questa storia” e a cui risponde lo stesso Mieli che, volgendo lo sguardo di lato, ha fatto risposto “esatto, anch’io ho quest’impressione”.
Frase questa su cui subito dopo si è passati oltre cambiando argomento ed entrando nel merito delle questioni politiche che questa storia ha sollevato. Quel che è certo è che dal quotidiano romano di largo Fochetti fanno sapere che continueranno a seguire la vicenda. Ciò succederà, a scanso di equivoci, non di certo per coinvolgere qualcuno o per scatenare reazioni sensazionalistiche, ma soltanto per rispondere al dovere professionale.