Di fronte a un calo generalizzato delle ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps, va decisamente in controtendenza il dato del settore edilizio: da prima dell’estate prosegue il trend di crescita per la Cig ordinaria. Una difficoltà dovuta, senza dubbio, anche alla frenata del Superbonus con il ridimensionamento e poi lo stop alla cessione del credito imposto dal governo Meloni.
Per l’edilizia le ore di cassa integrazione autorizzate sono state 2,2 milioni: un incremento del 132,99% rispetto al luglio del 2022. Nel primo semestre per l’edilizia le ore sono state 14,9 milioni, con una crescita del 18,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Perché aumenta la Cig per l’edilizia: dal Superbonus al super caldo
È la presidente Ance, Federica Brancaccio, a spiegare al Sole 24 Ore le motivazioni di queste difficoltà. Lo fa sottolineando innanzitutto “l’effetto combinato dello stop del Superbonus e dell’effetto clima”. Il caldo straordinario, infatti, “ha rallentato se non bloccato alcuni lavori”.
A suo giudizio siamo di fronte a un “segnale preoccupante”, a cui aggiungere il ritardo dei pagamenti della Pa. L’edilizia è stata un traino al Pil negli ultimi due anni, ma ora c’è il timore di una “brusca frenata”.
In particolare la paura è quella di una “crisi di liquidità”, dovuta anche al caro materiali. Il problema più urgente resta però legato al Superbonus e ai 30 miliardi di crediti incagliati, che l’Ance chiede di sbloccare al più presto. Richiesta che va di pari passo con quella di prorogare le scadenze per i lavori in corso.