“Quando chiedo un aggiornamento della risoluzione penso al rilancio di un confronto in Parlamento alla luce di quanto è emerso nel Paese in queste settimana, in modo da interpretare la nuova fase a favore della ripresa del negoziato. E per quanto riguarda l’invio delle armi, la nostra posizione è nota: abbiamo già dato”. È quanto ha detto all’Ansa il leader del M5s, Giuseppe Conte.
Ucraina, Conte: “Quando chiedo un aggiornamento della risoluzione penso al rilancio di un confronto in Parlamento”
“Ho seguito Draghi – ha detto ancora il leader M5S – e ci ha dato una sua lettura degli avvenimenti e nel complesso è una informativa doverosa e quello che stiamo chiedendo e’ un confronto costante. Sì, c’è una risoluzione ma adottata all’inizio della guerra. E’ giusto aggiornarla e il governo si misuri su una convergenza che rafforzi la posizione del governo”.
Draghi al Senato: “Far ripartire con forza i negoziati”
“Per evitare che la crisi umanitaria continui ad aggravarsi dobbiamo raggiungere il prima possibile un cessate il fuoco e far ripartire con forza i negoziati, è la posizione dell’Italia ed è un’aspirazione europea che ho condiviso con il presidente Biden e i leader politici del congresso” ha detto, invece, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso dell’informativa, in Senato (qui il video), sulla guerra in Ucraina.
“In questi incontri ho riscontrato un apprezzamento per la solidità della posizione italiana fermamente ancorata nel campo transatlantico e nell’Unione Europea”, ha aggiunto. “Dovrà essere l’Ucraina, e nessun altro, a decidere che pace accettare, anche perché una pace che non fosse accettata da parte dell’Ucraina non sarebbe neanche sostenibile”.
“L’Italia – ha detto ancora Draghi – è favorevole all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea. Se oggi possiamo parlare di un tentativo di dialogo è grazie al fatto che l’Ucraina è riuscita a difendersi in questi mesi di guerra. L’Italia continuerà a sostenere il governo ucraino nei suoi sforzi nel respingere l’invasione russa, lo faremo in stretto coordinamento con i nostri partner europei”.
“Dobbiamo continuare a mantenere alta la pressione sulla Russia attraverso le sanzioni e dobbiamo portare Mosca al tavolo dei negoziati” ha aggiunto il presidente del Consiglio. “Le misure restrittive approvate fin qui dall’Unione Europea e dal G7 hanno già avuto un impatto significativo sull’economia russa – ha proseguito Draghi – che sarà ancora più forte nei prossimi mesi. L’Unione Europea è al lavoro per un sesto pacchetto di sanzioni che l’Italia sostiene con convinzione”.