Va in onda la sagra di Comunione e Liberazione, una lobby che in qualsiasi Paese sano provocherebbe vergogna e che invece da noi riesce a coagulare quasi tutti i partiti. Eccoci nel nostro quotidiano bestiario elettorale.
Renzi e Calenda putiniani
A forza di vedere putiniani dappertutto il duo Renzi-Calenda inciampa in una candidata che farebbe impallidire anche i putiniani davvero. Si chiama Stefania Modestino D’Angelo, è capolista al Senato per la lista di Azione e Italia viva, nel collegio di Caserta-Salerno-Avellino-Benevento, in Campania. «La politica a volte inciampa nella normalità…ed è accaduto con me!», ha scritto D’Angelo su Facebook. «Onorata di essere stata scelta e candidata al Senato come capolista dall’on.le Carlo Calenda e dal segretario regionale di Azione Giuseppe Sommese». La candidata calendiana sostiene che nella guerra in Ucraina la ragione vada data a Putin. Aveva scritto che Zelensky si era «messo in salvo a Leolopoli [Leopoli, n.d.r.] (o forse all’estero) diffondendo filmati registrati giorni fa». Il leader di Azione Carlo Calenda ha scritto su Twitter che la candidatura di D’Angelo «è stata segnalata dal territorio». «Errore nostro non aver verificato i post su politica estera. Me ne assumo la responsabilità. Stiamo gestendo la cosa», ha spiegato Calenda. Chi di Putin ferisce…
Tutti a baciare la ciabatta ai ciellini
Al meeting di Comunione e Liberazione, diavoli che vorrebbe sembrare santi e invece partoriscono lobby e politici della stregua di Formigoni, tutti contro il Reddito di cittadinanza. Il renziano Rosato (uno che per la legge elettorale che si è inventato dovrebbe nascondersi sotto un sasso e invece scorrazza felice e contento) ci spiega che «la povertà non si combatte solo con i soldi» e propone di abbassare le tasse alle imprese per aiutare i poveri. Un genio. Il berlusconiano Tajani dice che «dobbiamo dare lavoro a chi può farlo»: una frase intensissima, ci mancava solo che ci dicesse che il cielo è azzurro. Salvini propone di «togliere il Reddito al primo rifiuto di un lavoro offerto», dimenticando di saperne davvero poco (come quasi su tutto): secondo l’INAPP circa il 46% dei percettori del RdC sono lavoratori poveri, vuol dire che lo stipendio che percepiscono è talmente basso da essere al di sotto della soglia di povertà e il Reddito va ad integrarlo. Arriva addirittura Di Maio a sconfessare il suo cavallo di battaglia dicendo che è tutta colpa dei centri per l’impiego. Letta si barcamena parlando d’altro. La più applaudita? Ovviamente Giorgia Meloni: ai ciellini piace il potere, cucinato in tutti i modi. Significativa la foto che vede tutti i leader chiacchierare amorevolmente come se fossero in gita presso gli agnelli di dio. Alla fine un bell’amen e tutti a casa.
Fa schifo perfino a Twitter
E’ stato rimosso per avere violato le regole. Come si nota dal profilo Twitter di Giorgia Meloni, il post con il video della violenza sessuale avvenuta a Piacenza domenica mattina è stato rimosso. Al suo posto compare la frase: “Questo Tweet ha violato le Regole di Twitter”. Tutto questo dopo il coro di critiche che ha coinvolto la leader di Fratelli d’Italia, mentre la Procura di Piacenza già ieri ha aperto un’inchiesta sulla diffusione del filmato, finito su alcuni giornali online e poi rimosso, mentre un’istruttoria è stata avviata anche dal Garante della Privacy “per accertare eventuali responsabilità da parte dei soggetti che a vario titolo e per finalità diverse” hanno diffuso il video. Intanto la vittima dello stupro agli inquirenti ieri ha detto: «”Sono disperata, mi hanno riconosciuta da quel video». Ben fatto Giorgia.
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