Commissione Ue, giochi di potere a Bruxelles: le pedine di von der Leyen per l’Europa del futuro

Tra veterani e volti nuovi: le indiscrezioni sulla squadra che guiderà l'Europa fino al 2029. Fitto vice presidente.

Commissione Ue, giochi di potere a Bruxelles: le pedine di von der Leyen per l’Europa del futuro

Bruxelles si prepara per l’annuncio della nuova Commissione europea, previsto per mercoledì. Mentre Ursula von der Leyen si appresta a distribuire i ruoli chiave del suo prossimo mandato, l’attesa cresce e le speculazioni si moltiplicano.

Secondo le anticipazioni di Politico, basate su numerose conversazioni con funzionari delle istituzioni europee e delle capitali nazionali, si delinea un quadro interessante delle possibili nomine. Al centro dell’attenzione ci sono i ruoli di vicepresidenti esecutivi, che potrebbero vedere Thierry Breton alla guida dell’industria e dell’autonomia strategica. L’ex ministro francese dell’Economia, nonostante i rapporti non sempre facili con von der Leyen, è considerato un esecutore efficace e rappresenterebbe il peso della Francia nell’UE.

L’Italia potrebbe ottenere un ruolo di rilievo con Raffaele Fitto, indicato come possibile vicepresidente esecutivo per la coesione, l’economia e la ripresa post-pandemica. Questa mossa potrebbe essere vista come un tentativo di von der Leyen di trovare un compromesso con il governo italiano guidato da Giorgia Meloni.

Per l’allargamento e la ricostruzione dell’Ucraina, il nome che circola è quello di Valdis Dombrovskis. L’attuale commissario lettone, con la sua vasta esperienza economica e competenza politica, potrebbe essere prezioso in questo delicato settore. Nel frattempo, la spagnola Teresa Ribera è indicata come potenziale vicepresidente esecutiva per la transizione verde e digitale, un ruolo che rispecchia l’importanza crescente di queste tematiche nell’agenda europea.

I pesi massimi: chi guiderà le politiche chiave dell’Ue

Già decisa sembra essere la nomina di Kaja Kallas come Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza. L’ex premier estone, nota per la sua posizione ferma nei confronti della Russia, potrebbe portare una prospettiva baltica alla politica estera dell’Ue.

Tra gli altri nomi che emergono dalle anticipazioni, spicca quello di Andrius Kubilius per il portafoglio della sicurezza, industria della difesa e spazio. L’ex primo ministro lituano, noto per la sua posizione ferma sul sostegno all’Ucraina, potrebbe portare la sua esperienza in questo settore cruciale.

Per il mercato interno, si fa il nome di Jessika Roswall, attuale ministro degli affari europei svedese. La sua nomina potrebbe segnalare un focus sulla competitività e l’innovazione, temi cari alla Svezia.

Il portafoglio dell’energia potrebbe andare a Jozef Síkela, ministro ceco dell’industria e del commercio. Síkela si è fatto notare durante la presidenza ceca del Consiglio dell’UE nel 2022, gestendo le discussioni sulla crisi energetica con una famosa felpa bianca che recitava: “Convocheremo tutti i consigli energetici necessari.”

Per quanto riguarda la tecnologia, il nome di Henna Virkkunen emerge come possibile candidata. L’ex ministra finlandese dell’istruzione ha lavorato su numerosi dossier tech e innovazione come eurodeputata, un’esperienza che potrebbe rivelarsi preziosa in questo ruolo.

Le new entry: volti nuovi per le sfide future dell’Europa

Il delicato portafoglio del bilancio potrebbe essere affidato a Piotr Serafin. L’ex braccio destro di Donald Tusk potrebbe portare la sua esperienza nelle negoziazioni con le varie capitali europee, un asset cruciale per gestire il prossimo piano di spesa settennale dell’UE.

Per i servizi finanziari, si parla di Magnus Brunner, l’attuale ministro delle finanze austriaco. La sua solida esperienza economica lo rende un candidato credibile per gestire i delicati dossier finanziari, inclusi gli sforzi per potenziare l’unione dei mercati dei capitali.

Hadja Lahbib, ex giornalista televisiva diventata ministro degli esteri belga, potrebbe assumere il ruolo di commissaria per gli affari interni. La sua esperienza in politica estera potrebbe essere utile per rappresentare l’UE nei paesi non membri e gestire il complesso dossier della migrazione.

Per l’agricoltura, settore sempre cruciale nelle dinamiche europee, si fa il nome di Christophe Hansen. Il lussemburghese, che proviene da una famiglia di agricoltori, ha guidato i negoziati sulle nuove regole UE sulla deforestazione e lavorato sui piani nazionali per la politica agricola dell’UE.

Infine, per il portafoglio del commercio e della sicurezza economica, potrebbe essere in pole position Wopke Hoekstra. L’ex ministro delle finanze e degli affari esteri olandese porterebbe la sua esperienza manageriale in un settore che si preannuncia cruciale per il futuro economico dell’Ue.

Mentre Bruxelles attende l’annuncio ufficiale, le anticipazioni offrono uno sguardo su quella che potrebbe essere la squadra chiamata a guidare l’Unione Europea attraverso le sfide dei prossimi cinque anni. La composizione finale, tuttavia, rimane nelle mani di von der Leyen, che dovrà bilanciare competenze, rappresentanza geografica e equilibri politici per formare la Commissione.