La Commissione europea ha definitivamente rigettato il documento programmatico di bilancio del governo italiano per il 2019. L’esecutivo comunitario, valutata la manovra, ha anche adottato il rapporto sul debito, aprendo così la strada a una procedura di infrazione per deficit eccessivo.
“La nostra analisi di oggi – scrive la Commissione Ue nel suo rapporto sul debito italiano – suggerisce che il criterio del debito deve essere considerato non rispettato. Concludiamo che l’apertura di una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è quindi giustificata”. Bruxelles di un “non rispetto particolarmente grave” delle regole di bilancio, in particolare della raccomandazione dell’Ecofin del 13 luglio scorso.
Nessuna modifica alla Manovra ma una dettagliata spiegazione degli obiettivi e dei parametri contenuti nella legge di bilancio. Questa è l’intenzione del premier Giuseppe Conte, a fronte della bocciatura della Manovra da parte dell’Ue. Conte, si apprende da fonti M5S, spiegherà a Jean-Claude Juncker nel dettaglio la Manovra e il suo senso, “al di là dei numerini”. Perché “i nostri economisti la ritengono adeguata”. La spiegazione sarà contenuta in un dossier di “tante pagine e molto tecnico”.
“Il governo – ha aggiunto Conte – è convinto della validità dell’impianto della manovra: ci confronteremo con Juncker sabato sera e spero che confronteremo le nostre posizioni. Un presidente del Consiglio che non si preoccupa dello spread sarebbe irresponsabile, ma la risposta è continuare a lavorare alle riforme che fanno bene all’Italia e all’Europa. Confido di poter convincere tutti sulla validità di queste riforme. Sabato sera con Juncker confido in un confronto costruttivo, rivedremo le rispettive posizioni e valuteremo come andare avanti. L’Ue – ha commentato ancora il presidente del Consiglio – parla del debito del 2017, quindi quello del precedente governo”.
“E’ arrivata la lettera di Bruxelles? Aspetto anche quella di Babbo Natale”, ha commentato il vicepremier, Matteo Salvini risponde a chi gli annunciava l’arrivo della lettera di Bruxelles. “Discuteremo educatamente come sempre abbiamo sempre fatto – ha aggiunto il ministro dell’Interno -. Ci confronteremo. Vado avanti. Se qualcuno vuole convincermi che la Fornero sia giusta io non ne sono convinto”.
“Con rammarico prendiamo atto che la Commissione non ha ritenuto di condividere le ragioni del bilancio programmatico italiano”, ha commentato, invece, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria. “Ritengo – ha aggiunto – che la drammatizzazione del dissenso tra Italia e Commissione europea danneggi l’economia italiana e di conseguenza l’economia europea. Questa considerazione è alla base del nostro impegno a continuare il dialogo con la Commissione alla ricerca – ha concluso Tria – di una soluzione condivisibile nell’interesse reciproco”.