Commerzbank licenzia i tedeschi contro la scalata

Commerzbank punta a utili in salita per evitare la scalata di Unicredit, ma lo fa licenziando i lavoratori tedeschi.

Commerzbank licenzia i tedeschi contro la scalata

Licenziare per aumentare gli utili. E provare, così, a evitare la scalata di Unicredit. La strategia difensiva di Commerzbank sembra non tenere conto dei lavoratori tedeschi: pur di evitare la scalata italiana, la banca tedesca sembra disposta anche a rimetterci sul fronte del personale. Il gruppo ha annunciato il taglio di 3.900 posti di lavoro entro il 2028 in un piano di riduzione dei costi che serve proprio a riaffermare l’indipendenza dell’istituto. I tagli vengono giustificati con la “digitalizzazione e l’espansione delle sedi internazionali”, con costi previsti di ristrutturazione per 700 milioni.

La strategia di Commerzbank contro la scalata Unicredit: più utili ma con tagli ai posti di lavoro tedeschi

Tutto ciò a fronte di ottimi risultati per il 2024, un anno chiuso con utili netti in crescita del 20% a 2,7 miliardi. Conti sopra le attese, con ricavi totali saliti del 6% a 11,1 miliardi. L’obiettivo, secondo l’amministratrice delegata, Bettina Orlopp, è accelerare nella “crescita di redditività”, anche attraverso un traguardo già fissato nei prossimi anni: si punta a un utile netto di 3,8 miliardi nel 2027, contro i 3,6 miliardi finora previsti, con un rapporto costi ricavi in calo al 53%.

Utili in crescita, quindi, ma a fronte di un piano che taglia lavoratori in Germania per assumerne, in aree selezionate, nelle sedi internazionali. A partire dalla filiale polacca mBank e dai centri a più alta digitalizzazione, ma anche in quelli a basso costo come Bulgaria, Repubblica Ceca e Malesia. Quindi costi più bassi e utili più alti. Infine, Orlopp alza di nuovo le barriere chiedendo ad Andrea Orcel, ad di Unicredit, di chiarire “cosa vuole”: “Serve una proposta” per sedersi al tavolo. Il gelo resta.