Commerzbank alza le difese per fermare la scalata di Unicredit

Si muove su due fronti il risiko bancario per Unicredit: Commerzbank prova ad alzare le difese, mentre su Banco Bpm è tempo per il golden power.

Commerzbank alza le difese per fermare la scalata di Unicredit

Il futuro di Unicredit e del risiko bancario verrà scritto in tempi relativamente brevi. Due i passaggi decisivi per l’istituto di Gae Aulenti: la difesa di Commerzbank e il golden power del governo su Banco Bpm. Le due operazioni tentate dalla banca milanese potrebbero risolversi, in positivo o in negativo, nei prossimi mesi. O, almeno, potrebbero arrivare dei primi segnali importanti su entrambi i fronti. Il primo è arrivato ieri dalla Germania, con gli utili record registrati da Commerzbank nel 2024, con tanto di raddoppio della cedola annunciato insieme a un nuovo buyback da 400 milioni. Tutte mosse difensive per provare a fermare la scalata di Unicredit.

Commerzbank prova a fermare la scalata di Unicredit: utili record e dividendi in crescita

Ma partiamo dai dati: il risultato netto lo scorso anno è stato di 2,68 miliardi, in aumento di circa il 20% rispetto all’anno prima. I ricavi sono aumentati del 6% a 11,11 miliardi, con una crescita delle commissioni nette sopra le attese a 3,64 miliardi (+7%). Il cda ha proposto un dividendo di 0,65 euro per azione contro gli 0,35 dell’anno prima. Annunciato anche un riacquisto di azioni proprie fino a 400 milioni. Insomma, ciò che serve per difendersi dalla scalata: “Abbiamo superato la promessa”, dice la ceo Bettina Orlopp, che annuncia: “Aumenteremo ulteriormente il rendimento del capitale nei prossimi anni”. Il messaggio sembra essere: diamo di più agli azionisti, dimostriamo la nostra solidità e facciamo capire perché è meglio restare autonomi e indipendenti, senza l’arrivo di Unicredit. Intanto, comunque, di questi risultati beneficia anche la stessa banca italiana, che detiene il 9,5% in azioni e il 18,5% attraverso strumenti derivati: solo con i dividendi Unicredit incasserebbe circa 70 milioni.

Le partite italiane del risiko bancario

Intanto Unicredit prova ad accelerare sul fronte interno. Come spiega il Sole 24 Ore, sarebbe pronta la notifica del golden power al governo per l’offerta pubblica di scambio presentata su Banco Bpm. Notifica che arriva dopo giorni di interlocuzioni: una volta presentata – sarebbe questione di ore – l’esecutivo ha 45 giorni per dare una risposta e porre eventuali paletti a quest’operazione. Entro un mese e mezzo, quindi, Unicredit saprà se il governo tenterà di mettersi di traverso o se porrà delle condizioni.

Ma il risiko bancario in Italia guarda con grande interesse anche all’offerta di Mps nei confronti di Mediobanca. Una partita che coinvolge anche due volti noti della finanza, come Caltagirone e la famiglia Del Vecchio. Proprio il Comitato parti correlate di Mps ha scritto un parere sull’offerta e ha assicurato che l’ops è stata organizzata “in totale autonomia” dai vertici dell’istituto e “nessun soggetto”, a partire dai soci, è stato coinvolto “in alcun tipo di trattativa”. Il riferimento è proprio a Francesco Gaetano Caltagirone e all’holding Delfin, soci di entrambe le banche. E che rischiano di essere i principali beneficiari, anche nell’ottica della partita su Generali, di questa operazione. Che, intanto, viene bocciata da Moody’s modificando l’outlook di Mediobanca da stabile a negativo a causa della possibile acquisizione da parte di un “gruppo più debole”. Mentre l’outlook per Mps viene alzato, per motivi praticamente opposti, da stabile a positivo.