C’è un’altra partita oltre quella del Coni che sta tenendo sotto scacco il mondo sportivo italiano. Meno nota ma non per questo non meno importante. Si tratta della sfida per la guida del Comitato Italiano Paralimpico, l’ente pubblico che si occupa dello sport praticato da persone disabili.
Dopo l’addio di Luca Pancalli, l’uomo che lo ha guidato per oltre venti anni, ci si chiede chi raccoglierà la difficile eredità di questo piccolo pezzo dello Stato che oggi rappresenta un fiore all’occhiello. Un piccolo Coni (ma neanche tanto) con un bilancio da circa 30 milioni di euro e con la responsabilità di trattare un argomento di grande delicatezza e di sicuro interesse pubblico. E poi il Comitato Italiano Paralimpico ha una caratteristica unica, e non da poco: conserva ancora la disponibilità di assegnare le risorse alle Federazioni, molte delle quali coincidono con quelle olimpiche.
Merito delle doti diplomatiche dell’ex condottiero Luca Pancalli che riuscì a sottrarre il suo organismo alla scure della riforma del 2019 (la riforma Giorgetti) che tolse al Coni, fra le altre cose, proprio la prerogativa di assegnare risorse alle Federazioni.
La corsa per la presidenza del Comitato paralimpico
Ad oggi i candidati sono due: da una parte Roberto Valori, dall’altra Giunio De Sanctis con l’incognita di un terzo o una terza candidata, forse un’atleta. Il primo ex nuotatore paralimpico, presidente dal 2010 della Federazione Nuoto Paralimpico (una delle più vincenti della storia), capace di comandare il medagliere degli ultimi tre Mondiali e di portare a casa decine di medaglie ai Giochi Paralimpici.
Il secondo è l’attuale presidente della Federazione Italiana Bocce, ex segretario generale dello stesso Cip dagli anni ’90 fino al 2017, desideroso di tornare alla casa madre ma da guida politica.
I ben informati danno Roberto Valori in netto vantaggio, forte della continuità dichiarata con quanto fatto da Pancalli e di un certo gradimento bipartisan della politica. Sono a suo favore 6 Federazioni paralimpiche su 9. De Sanctis rincorre anche se con una campagna elettorale molto incalzante, portando dalla sua – a quanto pare – alcuni Comitati regionali e qualche Federazione Paralimpica come la Finp (nuoto paralimpico), la Fipic (basket) e la Fispic (sport ciechi).
Il giorno decisivo sarà il 26 giugno, lo stesso delle elezioni del Coni. L’ago della bilancia saranno dunque i presidenti federali, gli stessi che al mattino voteranno per il nuovo presidente olimpico. Una partita a scacchi, insomma, per una postazione di grande prestigio. I Giochi sono appena cominciati ma di sicuro il sogno di entrambi è quello di poter accompagnare la squadra paralimpica ai Giochi di casa. Un’occasione più unica che rara.