Alle giravolte, brutte figure, gaffes e cambi repentini di casacca, Azione, il partito di Carlo Calenda è ormai abituato. Ma ciò che il caravanserraglio di Calenda è riuscita a fare negli ultimi 15 giorni a Cagliari in vista delle imminenti elezioni amministrative ha del capolavoro.
Sì, perché passare in meno di 24 ore da un accordo segreto con Massimo Zedda, al sostegno di un’altra Zedda, Alessandra, leghista non dichiarata e plurinquisita, appare veramente un prodigio di (non) politica. In mezzo c’è anche un messaggio “segreto” postato nella chat del partito che, nell’arco di 3 minuti 3 è diventato di dominio pubblico, determinando il ribaltone.
Il veto di Todde su Calenda
Per raccontare l’ennesima tragicommedia calendiana, bisogna tornare a un paio di settimane fa. Quando ciò il campo largo, vincitore delle regionali con Alessandra Todde presenta Massimo Zedda come candidato sindaco. Dalla coalizione che lo sostiene Azione è esclusa, visto che alle regionali aveva appoggiato Renato Soru e che aveva sparato a pallettoni sulla Todde (“Soru vale 20 Todde”, diceva allora Calenda).
Il messaggio carbonaro nella chat di Azione
Tuttavia, il segretario provinciale di Azione, Sebastiano Tola, dietro le quinte tratta con Massimo Zedda per un sostegno e un ritorno nel Campo largo. Zedda – assai poco brillantemente – cede e accetta Azione, senza però parlarne con gli alleati.
È a quel punto che Tola posta in una chat di iscritti di Azione il seguente messaggio: “Tutto ciò che si sta verificando è stato programmato, concordato e studiato passo dopo passo da me e Massimo (Zedda, ndr) con la supervisione di G.L. E Luciano Uras. La scelta di rimanere a lungo in silenzio quando ci manifestavano ostilità, quella di esporci in pubblico il 25 aprile – data simbolica dov’è tutta Cagliari ha visto il gruppo di Azione insieme a quello dei progressisti alla manifestazione e soprattutto me e Luciano che abbiamo fatto tutta la strada insieme per studiare come comunicare, in quella data, il nostro accordo elettorale “ forzando la mano” con i due comunicati partiti praticamente insieme ed ora il silenzio…”.
“Saremo il cavallo di Troia contro M5s”
“Muti fino a lunedì”, continua il post di Tola, “Si mira a formare un nuovo campo progressista democratico e soprattutto allargato, e a far comprendere ai 5 stelle che non sono indispensabili. Non so se riusciremo nel nostro intento, ma vi garantisco che provare a farlo è già una grande soddisfazione. Azione in questi giorni è diventato il cavallo di Troia che mira a scardinare l’attuale egemonia 5 stelle, con il Pd spettatore interessato ed il gradimento di quasi tutte le forze che compongono il tavolo”.
Tempo 5 minuti e Pd, ma soprattutto, M5s (partito di Todde), vengono a conoscenze dell’”astuto” piano dei calendiani-cavalli di Troia. E la presidente, giustamente, si adira e pone il veto su Carletto e i suoi (i toni sarebbero stati ben altri, ma raccontiamola così).
Morale: tre giorni fa Massimo Zedda è stato costretto a ribadire che “squadra che vince non si cambia” e che Azione è fuori dalla coalizione, anche perché Calenda a Sassari ed Alghero sostiene i candidati di centrodestra.
Il ribaltone nell’arco di una notte. Scelta l’altra Zedda
Ma Calenda, si sa, è uno che reagisce bene agli schiaffi (probabilmente per una questione di abitudine), così il giorno successivo al veto di Todde (siamo al 1° maggio), trionfante annuncia l’accordo politico e programmatico con la candidata del centrodestra per la carica di sindaco di Cagliari, Alessandra Zedda.
“La sola opzione che garantisce l’apertura reale e chiara di una strada che guarda al cambiamento”, scrive Azione in una nota, “Dopo una profonda e aperta riflessione sulla prospettiva e il contributo del nostro partito nel contesto elettorale in corso, abbiamo dunque deciso di portare avanti un accordo politico e programmatico con la candidata a sindaco Alessandra Zedda”, si legge.
Alessandra Zedda che sognava la Regione
E così ora Calenda si trova a sostenere l’altra Zedda, Alessandra, che pure lei in fatto di teatro dell’assurdo, non scherza per nulla. È infatti l’unica candidata leghista che non ha mai detto apertamente di appartiene al partito di Salvini…
Dopo una lunga militanza in Forza Italia e dopo aver rivestito per oltre tre anni il ruolo di vice-presidente della Regione Sardegna nella giunta di Christian Solinas, improvvisamente la nostra aveva dato le dimissioni, in rotta sia con Solinas e sia con il boss di Fi in Sardegna, Ugo Cappellacci.
Nutrendo però la neanche tanto recondita speranza di essere candidata in Regione, tanto che si era fatta anche una sua lista e fondato l’immancabile associazione culturale. Convinta da Truzzu a desistere, si era quindi ritirata dalla corsa per villa Devoto, in cambio dell’assicurazione, da parte di Matteo Salvini, che sarebbe stata ripescata per le comunali di Cagliari.
Nel frattempo, il Capitano le aveva anche proposto un ruolo direttivo al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture…
Inquisita e indagata
Ora la Zedda è tornata a battere cassa. Ed è stata accontenta, nonostante sia sotto processo per peculato (insieme con Cappellacci) e indagata in un altro procedimento per abuso d’ufficio (insieme con Solinas). Quisquilie tanto ora la Zedda Alessandra gode del leale appoggio di Calenda. E cosa potrebbe andarle storto…?