Silvio Berlusconi sta meglio. Lo dice lui stesso oggi al Giornale in un’intervista esclusiva firmata da Francesco Maria Del Vigo e Marco Zucchetti. In cui il Cavaliere parla delle complicanze di Covid-19 che lo hanno costretto a rinunciare ai processi. Ma anche del governo Draghi e del Ddl Zan.
Come sta Berlusconi? “Meglio”, dice lui in un’intervista al Giornale.
E quindi, come sta Berlusconi? “Meglio. Per fortuna sto gradualmente migliorando, tanto è vero che posso darvi quest’intervista. I medici mi hanno finalmente autorizzato a riprendere un minimo di attività, pur senza ancora uscire di casa”, risponde. “La prima cosa che voglio dire a voi e a tutti gli italiani è un grazie dal profondo del cuore per l’attenzione e la partecipazione che ho avvertito intorno a me in questi mesi difficili. La solidarietà e l’affetto che mi sono stati espressi da tanti italiani mi hanno non soltanto commosso, ma mi hanno dato la forza di affrontare una sfida difficile”.
Ovvero quella contro le complicanze “di un male insidioso e tremendo, lo stesso che ha seminato tanti lutti e tanto dolore in Italia e nel mondo. Un grazie particolare lo devo poi ad Antonio Tajani e a tutti coloro che con lui stanno mandando avanti Forza Italia nel modo migliore, con lealtà e dedizione, consultandosi continuamente con me”.
Il ritorno del Cavaliere dopo la malattia e i processi rinviati
E il governo? “Certamente i buoni rapporti stabiliti da Draghi negli anni in Europa gli saranno d’aiuto. Vedete, i rapporti internazionali sono fatti anche di credibilità e di fiducia personale. È quello che io ho fatto per molti anni, cercando di stabilire i migliori rapporti possibili con un grande numero di leader europei e mondiali. Sono rapporti che durano anche oggi e che non ho esitato ad utilizzare per convincere le cancellerie europee ad assumere un atteggiamento generoso e solidale verso l’Italia quando si è trattato di decidere per esempio sul Recovery Plan, il più grande piano di aiuti al nostro Paese dai tempi del Piano Marshall. Sono convinto che anche in materia di immigrazione Draghi saprà usare il “metodo Berlusconi”: non contrapposizioni muscolari ma, al contrario, rapporti costruttivi sia con i leader europei che con i governi della sponda Sud del Mediterraneo. Facendo così noi eravamo riusciti a ridurre praticamente a zero il flusso di migranti clandestini dall’Africa nel 2010 e 2011”.
Infine Berlusconi dice la sua sul Ddl Zan. Mollando la ‘tendenza Pascale’ che agita alcuni in Forza Italia. “Da liberale, penso che sia un grave errore, perché non allarga la platea dei diritti e pone una grave questione di libertà. Io sono ovviamente per l’assoluta parità fra tutti i cittadini, che sono portatori di diritti in quanto persone. Ogni distinzione basata sugli stili di vita, sul sesso, sull’orientamento sessuale, sulle opinioni, sull’etnia di appartenenza, sulle convinzioni religiose, sulle disabilità, sulla classe sociale è assolutamente inaccettabile. Per questo le tutele devono riguardare tutti i cittadini, non determinate categorie in particolare”.