Turchia, sventato colpo di Stato. Gulen accusato di aver orchestrato il golpe. Ankara: “Chi lo ospita è nostro nemico”

Un colpo di Stato è stato avviato in Turchia nella serata di venerdì 15 luglio. I militari, scesi nella capitale Istanbul, annunciando la presa del potere.

Sventato colpo di Stato in Turchia dove una parte dell’esercito turco aveva preso il potere nella notte ai danni del presidente Erdogan inizialmente costretto alla fuga. Scontri e incertezze hanno scosso Ankara e Istanbul e hanno tenuto i governi di tutto il mondo con il fiato sospeso. Arrestati 1.563 militari, il bilancio provvisorio è di 90 morti e di migliaia di feriti. Il presidente Erdogan è ritornato ad Istanbul successivamente dopo aver avuto la certezza del fallimento del golpe.  Ucciso un  generale golpista. Il governo ha comunicato che 29 colonnelli e 5 generali sono stati destituiti.

L’ultimo alto grado di cui è stata annunciata stamattina la detenzione è l’ammiraglio Nejat Atilla Demirhan, che avrebbe giocato un ruolo importantissimo nel tentativo di colpo di stato. Secondo la procura generale di Mersin, Demirhan, che era comandante del dipartimento Mediterraneo e della guarnigione di Mersin, ha inviato un comunicato alla gendarmeria dell’area di sua competenza, annunciando la presa del potere da parte dell’esercito. Secondo l’agenzia Anadolu, il cervello del tentato golpe è il colonnello Muharrem Kose, braccio destro del capo di Stato maggiore: sarebbe stato lui a progettare l’azione per la presa del potere.

Sollevati dall’incarico 2.745 giudici in tutto il Paese. La decisione è stata presa in una riunione di emergenza dell’Alto consiglio di giudici e procuratori questa mattina. Giudici, quelli rimossi, sospettati di avere legami col religioso musulmano Gulen che vive in Usa ed è stato accusato di aver ispirato il fallito golpe. E sale la tensione con gli Stati Uniti proprio per via di Fetullah Gulen: “Chi lo ospita è nostro nemico”.

LA CRONACA DELLA SERATA DI VENERDI’

Le operazioni erano iniziate poco dopo le ore 22. Il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha accusato il suo ex sodale – e ora acerrimo nemico – Fetullah Gulen di aver orchestrato il golpe.  I militari avevano dichiarato di “aver preso il potere in Turchia per ristabilire l’ordine democratico e la libertà e far rispettare i diritti umani”.  Per le strade sono scesi i carri armati e sui cieli della città ci sono degli aerei da guerra. La tv di Stato è stata oscurata e i golpisti hanno proclamato il coprifuoco, dichiarando la legge marziale e controllando gli accessi alle principali città. Cancellati tutti i voli in partenza e in arrivo dall’aeroporto Ataturk di Istanbul. La tensione è aumentata con il passare dei minuti e si sono sentiti rumori di spari dai soldati messi a guardia dei posti di blocco. Almeno 17 poliziotti sono rimasti uccisi nell’assalto compiuto dai militari contro la sede centrale della sicurezza ad Ankara.

Alcune fonti diplomatiche hanno riferito che le ambasciate turche in tutto il mondo hanno ricevuto l’informazione sul rovesciamento del presidente circa mezz’ora prima dell’inizio delle operazioni. Il sindaco di Ankara, Ibrahim Melih Gokcek, ha invitato la popolazione a scendere in piazza per protestare contro il colpo di Stato ordito dall’esercito. Il premier turco Binali Yildirim, un fedelissimo di Erdogan, ha promesso una reazione violenta: “Faremo tutto il possibile perché prevalga la democrazia. Il colpo di stato non riuscirà e i responsabili saranno puniti: le nostre forze useranno la forza contro la forza”.