Sembra incredibile eppure l’Italia, dopo tanto patire, si appresta a lasciarsi alle spalle la pandemia. Peccato che ciò non dipende dal fatto che contagi e decessi siano prossimi allo zero ma da una serie di decisioni del neonato governo di Centrodestra che se non ha metaforicamente abolito il Covid, quantomeno si sta girando dall’altra parte ignorandolo.
Il ministro Schillaci reintegra i medici non vaccinati. Via l’obbligo di mascherina anche negli ospedali
Addio alle comunicazioni quotidiane su nuovi casi e morti – forse ritenute ansiogene – che saranno sostituite da un bollettino settimanale, alle mascherine negli ospedali e, forse, alle multe inflitte a chi non ha rispettato l’obbligo vaccinale. Poi, per non farsi mancare nulla, via libera perfino al reintegro dei medici No Vax.
Questi i primi passi con cui Meloni & Co hanno di fatto sancito la fine, almeno sotto il profilo giuridico, del Coronavirus. Si tratta di decisioni e misure prese dal neoministro alla Sanità, Orazio Schillaci, che non dovrebbero sorprendere nessuno, tanto meno i sostenitori del Centrodestra, visto che erano state ampiamente annunciate durante la campagna elettorale.
Del resto il refrain che i politici di destra ripetono da almeno un anno è sempre lo stesso ed è stato ribadito ancora ieri dal ministero secondo cui a “sei mesi dalla sospensione dello stato d’emergenza, e in considerazione dell’andamento del contagio da Covid-19” si “ritiene opportuno avviare un progressivo ritorno alla normalità nelle attività e nei comportamenti, ispirati a criteri di responsabilità e rispetto delle norme vigenti”.
Questo perché, come spiegato da Schillaci all’inaugurazione del nuovo anno accademico a Tor Vergata, “la malattia è completamente diversa da quella che c’era una volta e quindi stiamo vedendo di fare in modo che man mano ci possa essere un ritorno a una maggiore liberalizzazione”.
Il Governo lavora al reintegro dei sanitari soggetti a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale
Che questo potesse essere l’andazzo, si poteva intuire. Ma pochi si sarebbero immaginati che questa svolta a u sarebbe iniziata già con i primissimi atti del neonato Esecutivo. Eppure la realtà è proprio questa tanto che il ministro ha spiegato anche che è già in via di definizione il provvedimento che consentirà il reintegro in servizio del personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale.
Una mossa, questa, che il ministero giustifica come necessaria per fare fronte alla carenza degli organici negli ospedali. Ma l’atto non si limita a questo perché prevederà anche “l’annullamento delle multe previste dal dl 44/21”, ossia verranno cancellate tutte le multe da 100 euro inflitte agli ultra cinquantenni che, prima del 15 gennaio 2022, hanno deciso di ignorare l’obbligo vaccinale. Se tutto andrà così, sarà il trionfo della linea leghista che si è sempre detta fermamente contraria a restrizioni e sanzioni.
Mattarella: “Non possiamo ancora proclamare la vittoria finale sul Covid-19”
Ma se il governo di destra si appresta ad abolire – metaforicamente – il Covid, questo non significa che la pandemia sia davvero terminata. A ricordarcelo è il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento per la cerimonia al Quirinale per i Giorni della Ricerca. “Dopo oltre due anni e mezzo di pandemia non possiamo ancora proclamare la vittoria finale sul Covid-19” ha spiegato il Capo dello Stato.
“Dobbiamo ancora far uso di responsabilità e precauzione” ammonisce Mattarella, aggiungendo che “la Sanità pubblica ha il compito di mantenere alta la sicurezza soprattutto dei più fragili, dei più anziani, di coloro che soffrono per patologie pregresse. Tuttavia sentiamo che il periodo più drammatico è alle nostre spalle. La scienza è stata decisiva”.
Parole che, è bene specificarlo, arrivano proprio nel giorno in cui il ministro Schillaci annunciava le nuove misure del Governo in materia di contrasto al Covid. E proprio questa tempistica fa capire come Mattarella, con aplomb istituzionale, ha voluto mandare un messaggio piuttosto diretto all’Esecutivo che dovrà ponderare bene le proprie mosse in fatto di sanità pubblica. Non solo.
Il Capo dello Stato è entrato a piedi uniti anche nelle tesi antiscientifiche su cui si fonda il pensiero No Vax spiegando che “senza l’ammirevole impegno della scienza per individuare i vaccini” contro il Covid, “scoperti e prodotti in tempi record, anche grazie alle scoperte realizzate nella lotta contro il cancro, oggi saremmo costretti a contare molte migliaia di morti in più”.
Quel che è certo è che i primi passi del Governo del Centrodestra hanno scatenato numerose reazioni. Curiosamente le critiche sono arrivate anche dal deputato di Forza Italia, Giorgio Mulé, che commentando l’intenzione di cancellare le multe agli over 50 che non si sono vaccinati, a SkyTg24 ha dichiarato che “l’amnistia non deve diventare amnesia”.
“Come ha ricordato e sottolineato il Presidente della Repubblica è solo grazie ai vaccini se si sono evitati migliaia di morti in più. Se allora vogliamo fare questa pacificazione non possiamo e non dobbiamo dimenticare quanto è successo. Le sanzioni, infatti, sono state comminate a soggetti che volontariamente non riconoscevano la valenza dei vaccini, mettendo così a rischio la vita degli altri” ha aggiunto Mulé.
“Personalmente, ancorerei la cancellazione di quelle multe all’effettiva vaccinazione che queste persone hanno fatto nel frattempo” ha concluso il forzista. Ben più critico il Partito democratico con il segretario Enrico Letta che ha detto che “con le scelte annunciate e un po’ inattese, il messaggio del governo è di marcia indietro e retromarcia sulle misure che hanno a che vedere col il contenimento del Covid”. “Scelte profondamente sbagliate” che danno il senso di un “liberi tutti”, conclude Letta.
Per Bassetti decretare la fine dell’obbligo di indossare la mascherina in ospedale sarebbe un grave errore
Critico anche Matteo Bassetti che, in relazione alla fine dell’obbligo di mascherina in ospedale, ha detto chiaro e tondo che si tratta di “un grave errore”. Questo perché “vanno tenute negli ambienti più a rischio, cioè i reparti infettivi, i pronto soccorso, certe medicine e geriatrie”. Dello stesso avviso Fabrizio Pregliasco, del Galeazzi di Milano secondo cui “se l’obbligo sparirà” saranno le direzioni sanitarie delle singole strutture a “valutare se richiedere la mascherine” o meno.