All’alba di domenica a Colleferro, in provincia di Roma, la banda ha picchiato per uccidere. Alla luce dei primi approfondimenti compiuti dal consulente medico-legale Saverio Potenza, il sostituto procuratore della Repubblica di Velletri, Luigi Paoletti, se ne è convinto. E per i quattro giovani di Artena arrestati per la morte del 21enne Willy Monteiro Duarte l’accusa di omicidio preterintenzionale ieri è cambiata nella ben più pesante accusa di omicidio volontario.
LA SVOLTA. Il medico legale, in un primo rapporto inviato al magistrato, avrebbe evidenziato che i colpi inferti all’apprendista cuoco di Paliano, in provincia di Frosinone, intervenuto a difendere un amico di Colleferro in difficoltà con uno degli arrestati, sono stati dei colpi ben assestati, sferrati con incredibile violenza in punti vitali. Un quadro ben diverso dal calcio o dal pugno tirati solo per far male e mostrare i muscoli, in una situazione poi degenerata. Colpi per uccidere. A quanto pare utilizzando in modo improprio le arti marziali di cui sono esperti i fratelli Marco e Gabriele Bianchi e il loro amico Mario Pincarelli, tutti in carcere a Rebibbia, essendo stato messo ai domiciliari solo l’altro amico, Francesco Belleggia, che interrogato dal gip ha fornito una versione dei fatti analoga a quella data dagli amici della vittima che hanno assistito impotenti al massacro.
Le indagini vanno comunque avanti. Sia quelle scientifiche che quelle tradizionali, con diversi testimoni che continuano ad essere ascoltati dai carabinieri. Disposti poi cinque giorni di chiusura per la palestra Millennium Sporting Center di Lariano, frequentata dai fratelli Bianchi, dopo alcuni controlli amministrativi di Polizia, Carabinieri e Asl, in cui sarebbero state riscontrate “gravi violazioni di natura amministrativa”. Oggi a Paliano sarà il giorno del dolore. Presso il campo sportivo, alle ore 10, verrà celebrato il funerale di Willy, a cui prenderà parte anche il premier Giuseppe Conte. Un momento in cui i familiari del giovane hanno chiesto alle telecamere di tenersi lontane e invitato tutti quelli che parteciperanno a indossare una maglia bianca, simbolo di purezza.
LE POLEMICHE. Sull’accaduto proseguono infine anche le polemiche politiche e ieri sono intervenuti i leader sia di Fratelli d’Italia che della Lega, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. ‘’Se al posto di Willy ci fosse stato qualsiasi altro ragazzo come lui coraggioso ed eroico, avrebbe fatto la stessa fine, perché quella gente lì perde il controllo. E lo perde perché c’è un problema legato allo spaccio e alla tossicodipendenza’’, ha sostenuto intervenendo da Vietri sul Mare la Meloni. Ancora: “Sono andata a fare un giro sulle pagine Facebook degli assassini presunti di Willy.
Quello che emerge palesemente non c’entra nulla con la politica in qualunque sua forma. Parliamo dell’esatto contrario. Parliamo di gente che escludo abbia mai letto un libro, che escludo credesse in qualcosa che non fossero le scarpe firmate, le foto cafone nei luoghi cult, che non fosse l’effimero,”. Sulla stessa linea Salvini. “Io conosco una sola violenza – ha dichiarato il leader della Lega – non c’è violenza di destra o di sinistra C’è la violenza che va rifiutata sempre e comunque senza nessun tipo di giustificazione, mai”. Per quanto riguarda gli assassini, il numero uno del Carroccio ha quindi affermato di ritenerli “delle bestie”. “Anzi mi correggo – ha aggiunto – ci sono bestie che sono ricche di dignità, Quelli sono degli esseri che non meritano nessuna comprensione”.