Allarme Coldiretti sui danni del clima, un messaggio pure per il governo

L'allarme sui danni del cambiamento climatico dall'Assemblea nazionale di Coldiretti. Lollobrigida in platea: ora provi ad aggiornare Salvini

Allarme Coldiretti sui danni del clima, un messaggio pure per il governo

All’assemblea nazionale di Coldiretti, la più grande organizzazione agricola italiana e d’Europa (vicina al governo Meloni), non hanno voglia di scherzare. Alla presenza del segretario generale e del presidente di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo ed Ettore Prandini, vengono snocciolati il bilancio dell’annata nei campi e i danni della crisi climatica.
Sono saliti a 9 miliardi di euro i danni causati nel 2024 dai cambiamenti climatici e dalle epidemie all’agricoltura italiana, con un impatto dirompente sui redditi delle imprese, già alle prese con i problemi causati dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero e dagli elevati costi di produzione.

Danni climatici e crisi agricola: un settore in ginocchio

Siccità e maltempo hanno devastato le produzioni agricole da Nord a Sud con cali a doppia cifra per alcune produzioni simbolo della Dieta mediterranea, così cara al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, che, pietrificato, segue i lavori in platea. Il grano segna un -20%, e il rinomato olio d’oliva italiano crolla del -32%. La siccità ha pesato anche sulla produzione di vino, in calo del 13% rispetto alla media produttiva degli ultimi anni. Sono in diminuzione anche la produzione di riso e di nocciole. Ai “flagelli del clima” – come li chiamano da queste parti – si aggiungono gli effetti delle epidemie che hanno colpito le stalle italiane, dalla peste suina africana alla lingua blu, fino all’aviaria, con centinaia di migliaia di animali abbattuti.

In Italia, il numero delle aziende di agricoltura, silvicoltura e pesca è calato per la prima volta sotto la soglia delle 700mila unità. Per questo, dicono da Coldiretti, serve un “intervento urgente a sostegno del settore”. Non basta la recente decisione della Commissione europea di modificare il regolamento “de minimis” per il settore agricolo, gli aiuti di piccola entità che non hanno alcun impatto sugli scambi nel mercato unico, alzando la soglia ad azienda (da 25mila a 50mila euro in tre anni) e dando la possibilità agli Stati di erogarli senza doverli notificare alla Commissione, evitando il rischio di procedure di infrazione per distorsioni della concorrenza. “Per garantire quella sovranità alimentare europea che la Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha annunciato di voler porre alla base del suo secondo mandato, occorre intervenire – sottolinea Coldiretti – sulle risorse della Politica agricola comune, assicurando che esse vadano solo ai veri agricoltori”.

Tra allarmi ignorati e risposte insufficienti

Da queste parti sanno bene che “la perdita di ogni metro quadrato di produzione agricola europea e la sua sostituzione hanno effetti negativi – conclude Coldiretti – anche dal punto di vista dell’ambiente e della salute, con un aumento delle emissioni, un arretramento dei presidi ambientali e civici, e minori sicurezze per i nostri cittadini”. Il record storico di 70 miliardi di esportazioni segnati quest’anno non rassicura l’associazione di categoria. L’accordo dell’Ue con Mercosur viene visto come un pericolo per la filiera italiana. “La Commissione Ue promette reciprocità e poi firma l’opposto”, spiega Prandini.

Ma la preoccupazione primaria è il cambiamento climatico, detto senza troppi eufemismi. Ora a Lollobrigida non resta che spiegarlo al suo collega di governo Matteo Salvini. Quello che a Cervia l’anno scorso diceva che “d’estate fa caldo e d’inverno fa freddo”, quello secondo cui gli scioglimenti dei ghiacciai “sono cicli” e “non è che perché Capezzone sgasa con la sua Golf Turbo che i ghiacciai arretrano”. Sorridevano in molti, in quei giorni, dei “folli ideologici” e dei “fanatici green”. Forse conviene che Lollobrigida lo aggiorni.