Per la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il Superbonus è stato un “regalo fatto dallo Stato ai truffatori”. Un completo disastro, a suo giudizio. Eppure, ancora una volta, a smentirla ci pensano i dati. Nel caso specifico quelli dell’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, quindi un ente pubblico. Tra Superbonus, Ecobonus, Bonus casa e altre misure per l’efficientamento energetico l’Italia nel 2022 ha risparmiato ben 3 miliardi di euro. Soldi in meno spesi per petrolio e gas proprio grazie a diverse misure, a partire appunto dai bonus edilizi. I dati dell’Enea si basano su due diversi rapporti grazie ai quali si evidenzia che il risparmio totale dettato dagli interventi di efficienza energetica in Italia nel 2022 è stato pari a ben 3 miliardi di euro.
Grazie al Superbonus tagliati tre miliardi di costi sull’energia. Circa la metà grazie all’effetto dei bonus edilizi
Soldi in meno spesi grazie al fatto che gli edifici su cui sono stati eseguiti gli interventi sono diventati più efficienti dal punto di vista energetico, permettendo di ridurre i consumi. La stima dell’Enea sottolinea che la riduzione delle importazioni ha portato a un risparmio di poco più di 2,5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) e a un calo delle emissioni di Co2 di circa 6,5 milioni di tonnellate. Dati grazie ai quali l’Italia è riuscita a restare in linea con gli obiettivi della direttiva Ue sulle case green. A questi risultati positivi hanno contribuito le detrazioni fiscali legate a Ecobonus, Bonus casa e Superbonus, con un risparmio di 1,363 Mtep (ovvero il 54,3% rispetto ai nuovi risparmi complessivi del 2022), pari al 98,1% del risparmio atteso secondo le traiettorie fissate dal Pniec2 (la versione aggiornata del piano nazionale energia) per il 2023. Con il 16,8% di risparmio troviamo poi la mobilità sostenibile e con il 12,6% i Certificati bianchi.
La maggiore efficienza energetica degli edifici permette di ridurre i consumi di gas e petrolio
Queste le cifre generali, ma il report offre anche un focus sul Superbonus 110%: grazie alla misura introdotta dal governo Conte il risparmio energetico è stato pari a 9.050,04 GWh/anno. E, ovviamente, resterà anche per i prossimi anni trattandosi di interventi effettuati di recente. A dicembre del 2022, si sottolinea ancora nell’analisi effettuata dall’Enea, il numero totale dei progetti che ha riguardato il Superbonus è stato di 352.101, con 60,76 miliardi di euro di investimenti ammessi a finanziamento. Di questi 45,2 miliardi riguardano lavori già conclusi. La guerra del governo contro il Superbonus, con la decisione di non prorogarlo più volte ribadita dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, si infrange quindi contro i dati. Come quelli sul ricorso al sostegno per la ristrutturazione delle abitazioni in caso di efficientamento energetico: per il 43% dei progetti ha riguardato i condomini, mentre per il 39,3% ha coinvolto edifici unifamiliari e per il 17,8% le unità immobiliari funzionalmente indipendenti presenti all’interno di edifici condominiali.
Fenu: “I veri risparmi si hanno sul consumo di gas”
“Non c’è che dire, il Superbonus è proprio una iattura da evitare a tutti i costi. Una iattura che sta moltiplicando i risparmi degli italiani in bolletta e contribuendo ad aumentare le entrate dello Stato” afferma in una nota il capogruppo M5S in Commissione finanze della Camera, Emiliano Fenu. “Ora – aggiunge l’esponente M5S – , si dà il caso che sulla disperazione di Giorgia Meloni si siano abbattuti due dati che gettano una luce ancora più oscura sulla propensione alla menzogna della presidente del Consiglio. L’ultimo Rapporto Enea, presentato ieri, ci ribadisce che a fine 2022 gli interventi da Superbonus avevano generato un risparmio pari a 9.050 gigawattora. Una cifra che, considerando il consumo annuo di energia elettrica di una famiglia media, significa un risparmio pari al consumo annuo di 3milioni e 200mila famiglie”.
“Ma questa – aggiunge ancora Fenu – è solo la punta dell’iceberg, perché i veri risparmi si hanno sul consumo di gas. Gli interventi finanziati dal Superbonus, nel gioco del miglioramento delle classi energetiche, portano infatti a più che un dimezzamento dei fabbisogni delle famiglie, considerando sia energia elettrica, sia gas. La realtà è che uno dei motivi per cui Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti non vogliono il Superbonus è non infastidire alcun colossi dell’energia, a cui peraltro nel Dl Anticipi hanno recapitato un bel regalino abbuonando una parte della tassa sugli extraprofitti”.