“Sono dilettanti allo sbaraglio!”. Non usa mezzi termini Alfonso Colucci, capogruppo M5s in commissione Affari Costituzionali alla Camera, per commentare il decreto legge Albania. Per l’onorevole, infatti, la norma pone problemi di merito e di tenuta costituzionale.
Onorevole, come giudica la “seconda vita” donata dal governo ai due centri albanesi?
Quando uno sbaglia si dovrebbe fermare, e invece… Se avevamo bisogno di una certificazione che il progetto Albania era un fallimento, oggi le parole del ministro Matteo Piantedosi ce la danno ufficialmente. In virtù del protocollo sottoscritto con Tirana, i migranti non dovevano entrare in Italia e doveva esserci un effetto di deterrenza. Ora invece cambia tutto, perché i migranti devono prima arrivare in Italia, poi, sempre a spese degli italiani, essere portati in Albania per poi essere riportati in Italia dall’Albania e quindi essere rimpatriati… Tutto questo per 140 posti! Al costo di un miliardo di euro. Sono i numeri a parlare di un fallimenti totale!
Inoltre, per legge, ogni migrante dovrà essere scorato da due agenti, con un dispendio di risorse enorme…
Sicuramente così si sottraggono risorse che potrebbero essere utilizzate per la sicurezza nelle città o per gli stipendi degli organici delle forze dell’ordine. Invece buttiamo quei soldi al vento, in Albania
Oltre al contenuto del decreto, come Movimento nutrite anche dubbi circa la sua valenza giuridica, no?
La domanda è se l’Italia può unilateralmente modificare il protocollo con lo Stato albanese, che ha valore di accordo internazionale. Quell’accordo prevede espressamente che in quei centri possano essere portate solo persone raccolte da navi militari italiane in acque internazionali. Ora questo requisito viene modificato unilateralmente. E quando Piantedosi afferma che il nuovo decreto ha “effetto immediato”, dice un’assurdità giuridica. Perché nessun effetto può prodursi senza l’approvazione sia del Parlamento italiano di una legge di modifica dell’accordo, sia del Parlamento albanese.
Il governo afferma che il dl non comporta nuovi oneri, è così?
In termini quantitativi probabilmente no. Ma in termini qualitativi, cioè la qualità della spesa, cambia moltissimo. Mentre quel miliardo di euro prima era destinato per quelle finalità, ore le finalità sono diverse. Esiste un problema di merito e di metodo. Sono dilettanti allo sbaraglio.