Alla fine del Consiglio dei ministri chiamato a varare provvedimenti “epocali” e cruciali per il Pnrr si presentano in conferenza stampa solo i ministri Francesco Lollobrigida (Agricoltura) e Orazio Schillaci (Salute), per rivendicare lo stop ai cibi sintetici. Nessuna traccia del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Il vicepremier non è in conferenza stampa a spiegare le novità del Codice degli Appalti varato dal Cdm, perché, fa sapere il Mit, resta a Palazzo Chigi impegnato nella cabina di regia sul Pnrr. Non si palesa neanche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, benché sia stato dato il via libera al decreto contro il caro-bollette. E non c’è traccia di Adolfo Urso. Tanto meno della premier. L’assenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy si spiega facile facile come anche quella degli altri suoi colleghi.
Il ddl che doveva contenere le norme sugli ambulanti slitta. E gli sconti su gas e luce diventano microscopici
Il Consiglio dei ministri non riesce infatti ad approvare il disegno di legge sulla Concorrenza. Il nuovo ddl andava avviato già nel 2022 e rappresenta uno degli obiettivi del Pnrr per quest’anno. Ci sarebbero problemi di copertura, in questo caso, in particolare per il capitolo energia. Ma ci sarà anche da superare l’esame di Bruxelles per la revisione delle regole per le concessioni degli ambulanti. Poi c’era il caso della liberalizzazione delle vendite promozionali, ovvero dei saldi, che compaiono nelle bozze ma che il ministero si affretta a smentire, spiegando di volere un preventivo confronto sul tema con le associazioni di categoria e con le Regioni.
Stanziati 5 miliardi per rinnovare gli sconti taglia-bollette ma questi vengono di molto ridotti
E placa così, in calcio d’angolo, l’ira dei piccoli commercianti. Il Consiglio dei ministri vara il decreto contro il caro-bollette. Vengono stanziati 5 miliardi per rinnovare gli sconti taglia-bollette ma questi vengono di molto ridotti. In compenso nel decreto bollette, che diventa di fatto un omnibus, viene infilato un pacchetto sanità e anche una sostanziale riscrittura del calendario delle sanatorie fiscali.
Rispunta lo stop ad alcuni reati fiscali se viene versato il dovuto. E c’è più tempo per sanare
E rispunta anche lo stop ad alcuni reati fiscali quando “le relative violazioni sono correttamente definite e le somme dovute sono versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste”. Si introducono alcune “cause speciali di non punibilità” per gli omessi versamenti di Iva e ritenute e per l’indebita compensazione.
Approvato il nuovo Codice degli appalti
Viene approvato il nuovo Codice degli appalti – una “rivoluzione” secondo Salvini – ma l’esecutivo si sarebbe “scordato” i consorzi artigiani, come denuncia la Cna, impedendo così di fatto agli artigiani l’accesso alle gare. Il codice porta l’impronta del nuovo governo, come evidenzia una nota del ministero illustrando una norma definita “prima l’Italia”, che premia chi utilizza materiali italiani. Peraltro per quanto riguarda il Codice Appalti pare poi che, manco il tempo di vararlo, che già – come ha spiegato ItaliaOggi – sarà necessario un decreto correttivo per superare problemi causati dalla disciplina transitoria sulla qualificazione delle stazioni appalti. Come a dire siamo passati dal salvo intese al salvo modifiche. E ancora.
Contro il Codice sono sul piede di guerra i sindacati che paventano il rischio che, con la liberalizzazione dei subappalti, i cantieri si trasformino in una giungla. FenealUil e Fillea Cgil si preparano quindi a scendere in piazza il prossimo 1 aprile. Il provvedimento più importante per l’esecutivo è lo stop ai cibi sintetici, dunque, cui viene dedicata per intero la conferenza stampa post Cdm e che Giorgia Meloni scende a festeggiare insieme alla Coldiretti in un flash mob per tutto il pomeriggio accanto a Palazzo Chigi.