C’è un’emergenza cinghiali in Italia. Perché la crescita degli esemplari è diventata una piaga per l’agricoltura. Oltre ad aver provocato l’uccisione di 18 persone in 10 anni. “Nel giro di dieci anni i cinghiali sono raddoppiati, superando il numero record di un milione e mettendo a rischio non solo le produzioni made in Italy e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita degli automobilisti, con ben 18 morti e 145 feriti causati nel 2015 da incidenti stradali provocati dagli animali”, riferisce la Coldiretti.
I numeri sui cinghiali
I dati non lasciano spazio a interpretazioni: dal 2005 il numero dei cinghiali presenti in Italia è praticamente raddoppiato, passando da 600.000 a oltre un milione nel 2015. “Un vero e proprio esercito che assedia oggi le campagne italiane con attacchi quotidiani alle colture, radendo al suolo campi di grano, mais, orzo, ma anche le produzioni tipiche, dalle castagne al farro, delle mele all’uva che gli agricoltori hanno salvato in questi anni dall’estinzione per poi rischiare di vederle sparire a causa della pressione dei selvatici”, evidenzia la Coldiretti. Il danno economico è stimato in un milione di euro.
Ma non solo. Oltre ai cinghiali si intensificano ci sono altri animali selvatici: nutrie, storni, daini, caprioli e mufloni, che solo nel 2015 hanno provocato danni paria a “complessivamente i 100 milioni di euro”, incalza la Coldiretti. “Una situazione insostenibile che sta provocando l’abbandono delle aree interne da parte della popolazione, con problemi sociali, economici e ambientali” ha commentato il presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo. “A rischio non c’è solo il reddito delle imprese agricole ma anche la sicurezza nelle aree rurali e periurbane è in pericolo”, ha concluso Moncalvo. La Toscana risulta la regione più colpita dal problema: per questo l’associazione degli agricoltori ha scelto Firenze come sede di una manifestazione nazionale che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica.