Dopo le esercitazioni militari di 24 ore fa, la Cina torna a spaventare Taiwan. Come riferito dal ministero della Difesa di Taipei, attorno all’isola sono stati rilevati 22 aerei, tredici dei quali hanno attraversato la linea mediana e sono entrati nella zona di identificazione di difesa aerea (Adiz) settentrionale e sudoccidentale di Taiwan, e 5 navi da guerra. Movimenti che sono stati “attentamente sorvegliati” dalle forze di Taipei.
Insomma il presidente cinese, Xi Jinping, intende mantenere alta la pressione sull’isola ribelle, lanciando un nuovo “severo avvertimento” alla leadership di Taipei per gli “atti separatisti delle forze indipendentiste”.
La Cina accerchia e spaventa Taiwan: “Disponibili a una riunificazione pacifica, ma in caso contrario siamo pronti a usare la forza”
Che la situazione sia grave e stia peggiorando, complici le provocazioni bipartisan che si scambiano la Cina e gli Stati Uniti che appoggiano l’indipendenza di Taiwan, lo lascia capire Chen Binhua, portavoce dell’Ufficio per gli Affari di Taiwan del governo di Pechino. “Siamo disposti a impegnarci per la prospettiva di riunificazione pacifica con la massima sincerità e impegno. Ma non ci impegneremo mai a rinunciare all’uso della forza”, ha messo in chiaro Binhua.
Il portavoce ha poi detto di ritenere che “il numero molto esiguo di separatisti non rappresenta la stragrande maggioranza della popolazione di Taiwan” e ribadito che la Cina considera l’isola una parte “inalienabile” e “sacra” del proprio territorio, da riunificare anche con la forza se necessario.