Un mondo senza più credibilità quello del ciclismo. Anche Chris Froome è stato trovato positivo a un controllo antidoping. Quest’anno ha vinto Tour de France e Vuelta di Spagna ed è considerato uno dei campioni del ciclismo tra i più forti degli ultimi 30-40 anni. Per carità, ci saranno le controanalisi, però i continui casi di doping sulla bicicletta devono far riflettere.
L’Unione Ciclistica Internazionale, fa sapere in un comunicato che il fuoriclasse britannico del team Sky è risultato positivo a un broncodilatatore, il Salbutamol. L’Uci precisa che Froome non è sottoposto alla “sospensione provvisoria obbligatoria” in ragione della natura della sostanza incriminata. “L’Uci conferma di aver notificato al corridore britannico Christopher Froome un risultato d’analisi anormale (Raa) – si legge nel comunicato – per la presenza di Salbutamol in una concentrazione superiore a 1000ng/ml (nanogrammi per millilitro) in un campione raccolto durante la Vuelta il 7 settembre. Il risultato delle analisi è stato notificato a Froome il 20 settembre. L’analisi di un secondo campione ha confermato il risultato. Per principio e benché non sia richiesto dal Codice mondiale antidoping, l’Uci segnala sistematicamente sul suo sito internet le violazioni potenziali delle regole antidoping quando viene applicata una sospensione provvisoria obbligatoria. La presenza di una sostanza specifica come il Salbutamol non necessita di tale sospensione a carico del corridore”.
Il team Sky ha precisato: “Si tratta di un comune farmaco antiasmatico per cui non è necessario nemmeno il Tue e che Froome assume da tempo”.