L’Antitrust ha deciso di avviare l’istruttoria nei confronti della società irlandese TikTok Technology Limited per la presenza sulla sua piattaforma di numerosi video di ragazzi che adottano comportamenti autolesionistici, come la sfida della cosiddetta “cicatrice francese“, diventata ormai virale. Un’ispezione nella sede italiana di TikTok è stata svolta oggi, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
Guardia di finanza e ispettori dell’Antitrust nella sede italiana di TikTok
Secondo l’Antitrust “mancano adeguati sistemi per vigilare sui contenuti pubblicati da terzi e non vengono applicate le Linee Guida delle società proprietarie della piattaforma, che contemplano la rimozione di contenuti pericolosi che istigano a suicidio, autolesionismo e alimentazione scorretta”.
Il procedimento avviato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato coinvolge anche la società inglese e quella italiana. “La piattaforma TikTok gode di ampia popolarità – si legge nella nota diffusa dall’Antitrust -, in costante crescita, soprattutto presso i minori. La sua fruizione è semplice e immediata, sia per caricare e pubblicare video sia per visionarne i contenuti, che sono proposti tramite una profilazione delle abitudini di navigazione degli utenti, dei like, delle pagine seguite, sulla base di un processo di elaborazione algoritmica”.
Nel mirino dell’Autorità i video di ragazzi che adottano comportamenti autolesionistici, come la “cicatrice francese”
L’Antitrust ha contestato a TikTok “la mancata predisposizione di adeguati sistemi di monitoraggio per vigilare sui contenuti pubblicati dai terzi, secondo i parametri di diligenza richiesti, e soprattutto in presenza di fruitori del servizio particolarmente vulnerabili quali i minori”.
Secondo l’Antitrust, TikTok non avrebbe rimosso contenuti pericolosi relativi a sfide, suicidio, autolesionismo e alimentazione scorretta
Secondo l’Autorità, inoltre, le società “non avrebbero applicato le proprie Linee Guida, che contemplano la rimozione di contenuti pericolosi relativi a sfide, suicidio, autolesionismo e alimentazione scorretta”. Infine, si è contestato anche “lo sfruttamento di tecniche di intelligenza artificiale suscettibili di provocare un indebito condizionamento dell’utenza. Il riferimento è, in particolare, all’algoritmo sotteso al funzionamento della piattaforma che, adoperando i dati degli utenti, personalizza la visualizzazione della pubblicità e ripropone contenuti simili a quelli già visualizzati e con cui si è interagito attraverso la funzione like”.