di Stefano Sansonetti
Dal “cambiaverso” alla “rottamazione”, passando per i sempre sbandierati richiami alla meritocrazia. In teoria chi potrebbe non essere d’accordo con gli slogan strombazzati da tempo dal premier Matteo Renzi? Poi vai a leggere un’intervista rilasciata al Corriere della sera da Evelina Christillin, appena designata dal Governo a capo dell’Enit, quello che dovrebbe essere lo strategico ente per rilanciare il vero petrolio italiano. A un certo punto si arriva alla domanda madre: come si rilancia il turismo? E qui ti aspetti che il nuovo numero uno dell’Enit dia qualche assaggio della sua visione, delle sue idee, insomma di una qualsiasi cosa che possa far sperare in un turismo finalmente valorizzato. Tutta da leggere la risposta della Christillin: “Non ho una ricetta in tasca. Ogni dieci anni mi invento un mestiere, ascoltando e imparando da chi ne sa più di me. Tra sei mesi potrò dire se un’idea è buona o meno”. Diciamocela tutta, di fronte a queste parole agghiaccianti ogni commento è superfluo. Semmai c’è da chiedere a Renzi il perché di questa scelta. Non vogliamo credere che c’entri il fatto che la Christillin fa parte della “lobby sabauda” tanto vicina agli Agnelli. O il fatto che abbia lavorato in passato all’ufficio stampa della Fiat. O la circostanza che sia moglie di Gabriele Galateri di Genola, oggi presidente di Generali ma nei primi anni 2000 amministratore delegato proprio della Fiat insieme a quel Paolo Fresco che è tra i finanziatori della renziana fondazione Open. Non vogliamo crederci, ma è difficile. Anche perché, onestamente, del “cambiaverso” finora non c’è traccia. Basti pensare a due delle ultime nomine governative, fatte per tenere buono l’alleato Angelino Alfano: Massimo Ferrarese (Ncd), trombato alle ultime europee, è stato piazzato alla presidenza di Invimit, la società immobiliare del Tesoro; Alfredo Antoniozzi (altro Ncd) è stato messo nel Cda dell’Enel. Per non parlare di tutti gli adepti del “giglio magico” collocati ormai in ogni dove.
Twitter: @SSansonetti