Svolta nella vicenda dei tre carabinieri italiani rifugiatisi, lunedì sera, nella sede dell’Onu a Gaza City dopo aver forzato un posto di blocco dei miliziani di Hamas. Il ministero dell’Interno di Gaza ha fatto sapere, intorno alla mezzanotte, che “le indagini hanno permesso di accertare l’identità dei tre italiani e la sicurezza delle procedure del loro ingresso a Gaza”.
Il ministero ha sottolineato “l’efficace cooperazione” con l’inviato Onu Nikolai Mladenov, dell’Unsco a Gaza, del Consolato generale italiano e dell’ambasciatore del Qatar Mohammed Al Emadi. Nel comunicato il portavoce del ministero degli Interni di Gaza, Yiad al-Bozum, ha spiegato che lunedì 14 gennaio è stato controllato “un veicolo sospetto che era transitato in un’area in cui si erano verificati spari”. Il veicolo è stato seguito fin quando ha fatto ingresso a Gaza nell’edificio dell’agenzia delle Nazioni Unite.
“Dopo che abbiamo compiuto verifiche – ha spiegato ancora al-Bozum -, è emerso che si trattava di cittadini italiani, entrati peraltro nella Striscia in maniera regolare, e che il loro veicolo non era collegato agli spari”.