Ha respirato fin da bambina l’arte dello spettacolo: Chiara Tortorella, conduttrice televisiva, radiofonica e attrice, ogni mattina in onda su R101, si racconta.
Sei figlia d’arte e il tuo cognome è indissolubilmente legato alla storia della tv dei ragazzi di cui tuo papà Cino è stato pioniere. Che ricordi hai dei suoi programmi?
“Da piccola li vivevo come racconti delle fiabe, specialmente quelli nati prima di me: volevo rispondere alle domande di ‘Chissà chi lo sa’, ascoltare gli aneddoti sul ‘Pomofiore’ e le scenette del ‘Ric e Gian Show’. ‘Il Dirodorlando’ era tra le mie storie preferite. Un po’ più grande ho iniziato a seguire il percorso creativo che portava alla nascita dei suoi spettacoli e adoravo sbirciare le bozze delle scenografie del ‘Birimbao’, seguire la scelta dei bambini più talentuosi del mondo di ‘Bravo Bravissimo’ o leggere di nascosto le scenette scritte per Topo Gigio allo ‘Zecchino d’Oro’, il programma di cui, quando c’era mio padre, ero letteralmente innamorata”.
Quali delle altre trasmissioni tv alle quali hai partecipato ricordi con più piacere?
“Già la mia prima esperienza televisiva è stata entusiasmante. Con ‘Rapido tv’ ho capito di voler fare dello spettacolo la mia strada, e ho iniziato a studiare e impegnarmi tantissimo per far sì che questo potesse succedere davvero. Ricordo quando è partita l’enorme macchina di ‘Top of the Pops’, due anni di lavoro nell’olimpo della musica mondiale con le prime interviste a ospiti internazionali, poi le produzioni di ‘All Music’ con cui ho girato l’Italia in lungo e in largo. Il ‘Disney Club’, ma anche lo ‘Scalo 76’… Ogni esperienza in tv mi ha lasciato e insegnato qualcosa di importante. Contemporaneamente ho coltivato quello che è diventato a tutti gli effetti il mio mondo: la radio. Due anni di gavetta in piccole radio locali, una stagione a Radio2 nel ‘Tropico del Cammello’ e, ormai da quasi dieci anni, R101.”
La trasmissione radiofonica che conduci insieme a Paolo Dini, Cristiano Militello, Leonardo Fiaschi e Riccardo Russo è un bel mix di personalità. Come siete riusciti ad amalgamarvi?
“È successo tutto in maniera graduale e naturale: ero in diretta ogni mattina su R101 dalle 5 alle 7 mentre, dalle 7 alle 9, “La Banda di R101” mi coinvolgeva in alcuni momenti del programma, poi è capitato sempre più spesso e, alla fine, ci sono finita dentro con tutte le scarpe! Si è creato fin da subito un feeling straordinario che ancora oggi cresce di giorno in giorno. Forse proprio il fatto di essere così diversi e uniti dalla stessa voglia di ridere e di strappare un sorriso ha permesso di far emergere tutte le nostre personalità, scoprendo di poterci amalgamare alla perfezione”.
Rubriche come il “Tortorella Challenge” e “Indovina chi ci saluta” hanno ogni giorno un seguito notevole…
“La forza di questi momenti è proprio l’essere nati e cresciuti insieme agli ascoltatori. Il ‘Tortorella Challenge’ è nato dalla mia grande passione per le freddure e i giochi di parole; da lì è partita l’idea molto semplice di lanciare una sfida alla battuta più brutta del giorno, ma è stato grazie alla partecipazione straordinaria, alla fantasia sconfinata delle risposte di chi lo segue e partecipa, che è diventato un momento unico. Spontaneamente sono iniziate ad arrivare le sigle fatte ad hoc, alcune veramente geniali. Poi, sfida nella sfida, c’è tutta la “fazione” dei detrattori del Challenge che raccontano ogni giorno gli escamotages più assurdi che mettono in atto pur di non ascoltarlo (condividono le coordinate delle gallerie in cui la radio non prende, si offrono volontari per un controllo ai posti di blocco…). Anche ‘Indovina chi ci saluta’ è molto semplice ma mai banale: invece che salutarci normalmente, alcuni ascoltatori si inventano un indovinello sul loro nome e la loro città e sia noi che gli altri ascoltatori dobbiamo provare a indovinare. Quotidianamente riceviamo le risposte più fantasiose e assurde e, al contempo scopriamo interessanti curiosità su nomi e luoghi”.
Hai vissuto delle esperienze cinematografiche con Pupi Avati. Vedi ancora il cinema nel tuo futuro?
“Oltre a piccole produzioni cinematografiche e teatrali, ho recitato in due film di Avati, in ‘Ma quando arrivano le ragazze?’ e “Il nascondiglio”, che ha segnato il suo ritorno all’horror in cui interpreto Egle, una suora assassina, con tanto di scene splatter che mi sono divertita tanto a girare e altre al pianoforte per le quali mi sono allenata settimane. Ma sì, mi lascerei facilmente rapire di nuovo dal fascino del cinema”.