di Angelo Costa
“A Rai due bisogna stare attenti ai programmi, non dobbiamo sbagliare più”. Con queste parole, a quanto risulta a Lanotiziagiornale, ė stata accolta al settimo piano di viale Mazzini la notizia dei bassissimi ascolti della nuova trasmissione Endemol del pomeriggio Detto, fatto condotta da Caterina Balivo che era tornata in Rai per spaccare tutto e invece forse dovrà assistere alla chiusura anticipata del programma. Dopo una partenza al 5,77 il tutorial della Balivo ha registrato nella seconda puntata poco oltre il 4 per cento perdendo per strada in un giorno solo oltre 300 mila telespettatori. E la costosissima The Voice prodotta dalla Toro non va per ora oltre il 14 per cento, cioè ė lontana dallo share di altri prodotti come l’Isola dei famosi quando c’era Simona Ventura.
Angelo Teodoli nominato direttore di Raidue dal dg Luigi Gubitosi, apprezzato dalla moribonda Udc e da una parte dei cattolici del Pd, ce la sta mettendo tutta. Ma i fasti di quando era direttore Massimo Liofredi sono lontanissimi. Liofredi, battendosi contro la chiusura di Annozero, poteva garantire alla rete il 20 per cento che ogni giovedi faceva Michele Santoro che andava a sommarsi agli ascolti alti della bravissima Simona Ventura, alle produzioni musicali come Due realizzate con Gianmarco Mazzi, Laura Pausini e Tiziano Ferro o al day time della politica con Il fatto del giorno di Monica Setta che totalizzava il 14 per cento per un costo di 6mila euro a puntata.
La fine di Raidue risale all’arrivo di Lorenza Lei d.g. che rimuove Liofredi mandandolo a dirigere i canali per ragazzi malgrado lui avesse vinto (4 garanzie e un record nel prime time). La Lei non fa neanche una controfferta quando SuperSimo campionessa di share incassa una proposta da Sky. Se ne va la Ventura in polemica con i dirigenti troppo politicizzati della Rai, esce Santoro e la Setta, sgradita al Pdl (soprattutto al consigliere Antonio Verro) viene cancellata dai palinsesti con la sua trasmissione di politica del pomeriggio che tra l’altro faceva da traino anche all’Italia sul 2 di Lorena Bianchetti, Milo Infante e Caterina Balivo. Al posto di Liofredi ci prova il fedelissimo di Antonio Marano, Pasquale D’Alessandro che porta la rete ancor più giù. Lui dice che dai piani alti gli pongono un ostacolo dietro l’altro, non sappiamo se ė vero, intanto Rai2 precipita e D’Alessandro viene sostituito dal mago dei palinsesti Teodoli. Non cambia molto tanto che un consigliere di amministrazione Rai fresco di nomina, chiedendo di rimanere anonimo dice “Sembra che qualcuno voglia che Rai 3 diventi la seconda rete Rai”. Rai3 ė nelle mani di Andrea Vianello, amico di vecchia data del dg Rai. Chi li conosce li incontra ai Parioli, quartiere bene di Roma dove entrambi abitano. Vianello è più che mai in crescita. Ieri Ballarò ha portato a casa oltre 5 milioni di telespettatori con soddisfazione del neo direttore.
Quello che però sorprende è che Raidue non ha ancora rimpiazzato Santoro e il talk del giovedì sera. E pensare che in casa una soluzione ci sarebbe pure. Tra l’altro è una produzione interna. Stiamo parlando del talk L’ultima parola, condotto Gianluigi Paragone.
Il conduttore molto amato dal pubblico totalizza il 12 per cento in seconda serata il venerdi e Teodoli lo vorrebbe in prime time dove Paragone ha già dimostrato di fare il 9% cioè oltre la media di rete. Ma dai piani alti non sappiamo perché, continuano a dire “no, non si può fare”. Evidentemente a Viale Mazzini si vuole tenere bassa la componente antipolitica.
Così mentre Detto fatto, uno dei primi programmi della gestione Teodoli rischia di avviarsi verso la chiusura se manterrà questi bassi ascolti e Paragone è costretto a restare in seconda serata, Raidue continua a morire. Chi la vuole uccidere consentendo a Rai 3 il sorpasso?