Augusto Barbera è il nuovo presidente della Corte costituzionale. Barbera è professore emerito di diritto costituzionale all’Università di Bologna e già dallo scorso mese era il presidente facente funzioni della Corte. Il neo-presidente ha 85 anni ed è nato ad Aidone (Enna): guiderà la Consulta per un anno.
Barbera è stato eletto all’unanimità, con una sola scheda bianca che, probabilmente, è proprio la sua. Come vicepresidenti, Barbera ha nominato Franco Modugno, Giulio Prosperetti e Giovanni Amoroso. Subito dopo l’elezione, Barbera ha rivolto un appello al Parlamento, auspicando che “quanto prima si possa completare il collegio con l’elezione del nuovo giudice”.
Chi è Augusto Barbera, nuovo presidente della Corte costituzionale
Nato ad Aidone in provincia di Enna il 25 giugno 1938, Augusto Antonio Barbera è stato eletto giudice della Corte costituzionale dal Parlamento il 16 dicembre 2015 e ha giurato il successivo 21 dicembre. Barbera è professore emerito di diritto costituzionale all’Università di Bologna.
Il neo-presidente si è formato nell’Università di Catania dove, nel 1968, ha conseguito la libera docenza in diritto costituzionale. Nell’ambito dell’attività accademica, è stato professore ordinario di Diritto costituzionale nelle facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna (dal 1994 al 2010) e dell’Università di Ferrara (dal 1970 al 1977).
L’attività di ricerca svolta da Barbera ha riguardato soprattutto i temi delle fonti normative, del sistema delle libertà costituzionali, dell’ordinamento regionale e locale, delle forme di governo, degli organi costituzionali e dei sistemi elettorali.
Tra gli altri incarichi, è stato componente effettivo e presidente del Collegio Garante della costituzionalità delle norme della Repubblica di San Marino dal 2003 al 2012. Ancora, ha ricoperto la carica di vicepresidente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa, nel quadriennio 2001-2005. Ha fatto parte di diverse commissioni presso regioni e ministeri. Tra queste, è stato presidente della commissione governativa che ha portato all’elaborazione del Testo unico delle leggi sulle autonomie locali ed è stato inoltre chiamato a fare parte, nel maggio 2013, della commissione dei saggi, costituita presso la presidenza del Consiglio dei ministri per la revisione della seconda parte della Costituzione.
L’attività politica
Nel suo passato non è mancata l’attività politica: è stato eletto alla Camera dei deputati per cinque legislature, fra il 1976 e il 1994. Dal 1987 al 1992 è stato presidente della commissione parlamentare per le questioni regionali, nonché, dal 1983 al 1985, componente della commissione bicamerale per le riforme costituzionali (commissione Bozzi).
Dal 1992, poi, è stato vicepresidente della Commissione bicamerale per le Riforme istituzionali (commissione De Mita-Iotti) ed è stato tra i promotori dei referendum elettorali del 1991, del 1993 e del 1999 che hanno portato all’introduzione dell’elezione diretta dei sindaci e al superamento del sistema proporzionale. Nell’aprile 1993 è stato nominato ministro per i Rapporti con il Parlamento durante il governo Ciampi.