Di autostrade si occupa da tempo. E il suo desiderio sarebbe quello di percorrerne una, possibilmente senza troppo traffico, per arrivare spedito alla poltrona di direttore generale della “nuova” Confindustria. Ma alcuni addetti ai lavori, un po’ sarcasticamente, spiegano che in questa partita bisogna distinguere tra aspirazioni, ambizioni e chimere. E’ all’interno di una di queste categorie che bisogna collocare il lavorìo di cui in questi giorni viene accreditato Francesco Delzio, direttore delle relazioni esterne e degli affari istituzionali di Atlantia e Autostrade per l’Italia. In buona sostanza il lobbista del gruppo che fa capo alla famiglia Benetton. Forte del solido legame con Luigi Abete, ex presidente degli industriali e oggi presidente della Bnl, Delzio a quanto pare vorrebbe mettere a segno un bel colpaccio.
I NODI – Ma l’ “autostrada”, almeno per il momento, è bella trafficata. Certo, con la designazione di Vincenzo Boccia alla presidenza dell’associazione di viale dell’Astronomia comincia un nuovo corso. Ma la collocazione degli altri tasselli non è affatto scontata. Per esempio è appena il caso di ricordare che oggi sulla poltrona di direttore generale di Confindustria è seduta Marcella Panucci, certo non intenzionata a mollare l’osso. E poi una sorta di consuetudine confindustriale rende complicato il contestuale avvicendamento di presidente e direttore generale, per non spezzare “traumaticamente” una catena di comando che rischierebbe di essere quasi sconfessata. Per non parlare del fatto che ci sarebbero anche altri candidati a quella poltrona, o comunque profili che vorrebbero tentare l’ascesa. Uno di questi potrebbe essere Giovanni Lo Storto, attuale direttore generale della Luiss, l’ateneo guidato dall’ex presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.
IL PROFILO – Di sicuro Delzio viene descritto come un ambizioso. Già direttore dei giovani di viale dell’Astronomia e degli affari istituzionali della Piaggio, è un grande esperto del “networking” costruito sulla partecipazione a pensatoi e fondazioni varie. È stato fondatore de La Scossa, un think tank presieduto dal capo delle relazioni esterne di Vodafone, Michelangelo Suigo, con dentro lobbisti di gruppi come Unipol e British American Tobacco. Ma Delzio siede pure nel comitato editoriale di Inpiù, pubblicazione on line del gruppo Abete, e nel comitato scientifico della fondazione Symbola, presieduta dal Pd Ermete Realacci. Arrivare alla poltrona della Panucci non sarà facile. Anche se c’è chi fa notare come a viale dell’Astronomia qualcuno ne vorrebbe favorire la sostituzione, complice lo stretto rapporto che l’attuale dg ha con Antonella Mansi, vicepresidente percepita come troppo montezemoliana. Magari la Panucci lascerà solo in un secondo tempo. Di certo questa è un’altra delicata partita confindustriale.
Twitter: @SSansonetti