Chi ama l’Italia tifa Conte. Da Salvini posizioni vergognose. Parla l’eurodeputato Cinque stelle, Giarrusso: “Il leader della Lega vuole danneggiare il nostro Paese”

C’è una cosa che, comunque la si veda, non si può negare a Dino Giarrusso: è un personaggio lontano anni luce dal politico costruito a tavolino a cui per anni siamo stati abituati. Non accetta compromessi né tantomeno filtri o mediazioni quando c’è da definire l’atteggiamento di Matteo Salvini, critico col governo Conte anche in vista del Consiglio Ue di oggi che potrebbe essere determinante nella partita del Recovery Fund: “Semplicemente schifoso, vergognoso”, dice senza mezzi termini l’eurodeputato 5 Stelle.

Perché?
È legittimo fare opposizione, ci mancherebbe. Purché però sia sana, specie in vista di una partita così importante come quella di domani. Oggi chi vuole bene all’Italia deve fare il tifo per Conte. E invece l’unico a non farlo è Salvini.

Per quale ragione secondo lei?
Perché Salvini vuole il male del Paese, vuole che le cose vadano male in Europa per poi dire: “Ve l’avevo detto”. Spera che l’Italia esca sconfitta per lucrarci politicamente. E su questo sono chiaro: è un atteggiamento schifoso. Senza dimenticare anche un altro aspetto.

Quale?
In Europa la Lega è alleata di personaggi imbarazzanti, come ad esempio l’olandese Geert Wilders che a L’Aja ha accolto Conte col cartello “Non un centestimo all’Italia”. Vorrei ricordare che da Salvini non è arrivata alcuna presa di posizione contro Wilders.

Cosa si aspetta dal Consiglio di oggi?
Noi non vogliamo alcun accordo al ribasso. Mi fa piacere che sul punto è stato chiaro anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. C’è unità nazionale sulla questione, eccezion fatta per Salvini ovviamente. Conte sul punto ha dettato la linea: non accetteremo retromarce e l’Europa dovrà dimostrare, per una volta, di essere l’Europa dei popoli.

Teme colpi bassi dai soliti Paesi “frugali”?
Innanzitutto smettiamola di chiamarli “frugali”. Ricordo che tra di loro ci sono anche Paesi che sono paradisi fiscali e che sottraggono all’Italia 25 miliardi di euro all’anno. Non è un atteggiamento “frugale”, ma egoista e fuori dal tempo. Io temo che cercheranno di creare non pochi problemi. E qui si ritorna a Salvini…

In che senso?
Se chi è oggi alleato di questi Paesi avesse detto loro: “Guardate questi soldi ci servono vista la crisi che stiamo vivendo”, forse sarebbe stato diverso. E invece la Lega preferisce tacere.

Cosa crede accadrà alla fine?
Vedremo. La partita è fondamentale. Se l’Europa dovesse fare dietrofront, significherebbe che non ha più alcun senso di esistere. Oggi capiremo se l’Europa ha senso o meno. Resta però un fatto: Conte è il primo presidente del Consiglio della storia italiana che batte seriamente i pugni sul tavolo. Per anni abbiamo sentito dire: “Ce lo chiede l’Europa”. Ora è Conte a dire a Bruxelles: “Ve lo chiede l’Italia”.

Crede che in questa partita la Merkel possa essere determinante?
Sicuramente. La Merkel resta un personaggio potente. E io credo che anche lei si sia resa conto del fallimento, alla luce del post-coronavirus, del modello germano-centrico. Ci aspettiamo svolga un ruolo di mediazione, ma vedremo.

Intanto in Italia il governo ha già ottenuto un importante risultato. Penso alla questione Benetton.
Direi un risultato epocale. Per la prima volta è stato dimostrato un principio fondamentale: chi sbaglia paga, anche se è un gruppo industriale potente. Perché parliamoci chiaramente: se non ci fossero stati i Cinque stelle, questo non sarebbe accaduto.

Alcuni giornali, però, ritengono che il Movimento abbia fatto una figuraccia.
Questa è un’altra cosa assurda: ieri c’erano i giornali di destra che dicevano che hanno vinto i Benetton; poi c’erano quelli dei salotti buoni che dicevano che i Benetton, poverini, sono stati trattati male. L’unica verità è che hanno vinto i cittadini. È incredibile invece assistere ai giornali che ci attaccano dicendo anche cose contrastanti tra di loro. Purtroppo questa è la rappresentazione plastica dei conflitti d’interessi malsani che per anni hanno dominato l’Italia tra partiti, giornali e capitalismo di relazione. Ora questo quadretto è stato smontato.

Luciano Benetton ha detto, però, di essere stato trattato come una cameriera…
Una frase schifosa e classista. Tutta la mia solidarietà ai camerieri. Non mi pare, peraltro, ci siano camerieri che abbiano speculato per anni alle spalle dello Stato o camerieri che per loro errori sono stati responsabili di 43 morti e disagi clamorosi. Un paragone triste e classista. Imbarazzante.