“Se c’è un caso Fazio in Rai? Certo”. Luigi Di Maio torna ad auspicare “che il prima possibile si possa ricostruire un po’ di buonsenso rispetto alle retribuzioni, ma ovviamente – aggiunge – non sta a me affrontare questa questione, riguarda l’ad Salini ed il direttore di rete”. “C’è un piano della precedente governance valido fino a marzo, ma è un tema che va affrontato – spiega il vicepremier, parlando in commissione di Vigilanza Rai – e fa parte delle sensibilità che abbiamo trasmesso al management”. “Il nostro obiettivo – conclude – è che le retribuzioni vengano assegnate e pagate senza un’ingegneria legata a società di produzione esterne”. Un ragionamento sensato, dunque. Ma che le opposizioni hanno duramente criticato evocando addirittura l’editto bulgaro di berlusconiana memoria. A stretto giro, però, a rispondere a Di Maio è stato lo stesso Fabio Fazio: “Gentile Sig. Ministro Di Maio, colgo al volo il suo auspicio al buon senso e Le do tutta la mia sincera disponibilità sin d’ora a parlare di televisione, di costi e naturalmente di ricavi, di opportunità, di compensi e guadagni e di ogni aspetto che riguarda la produzione dei programmi, delle produzioni esterne e del mio lavoro. E soprattutto, se lo riterrà utile, a parlare di prodotto e di contenuto”. A chiudere la querelle è stato Maurizio Gasparri, secondo cui “lo scandalo Fazio, perché di questo si tratta, non può essere confinato ad un dialogo tra il re dei flop a caro prezzo per la Rai e l’incapace Di Maio. Chiederò che Fazio venga portato in Vigilanza”.
Che brutto tempo che fa. Rai, Di Maio contro il maxi-compenso di Fazio. Per il vicepremier Viale Mazzini deve risolvere il caso. Il conduttore replica dicendosi pronto al confronto
Il vicepremier Di Maio: “Se c’è un caso Fazio in Rai? Certo”