La chimano Moab, acronimo di Massime Ordnance Air Blast, traducibile in “madre di tutte le bombe”. E gli Stati Uniti l’hanno sganciata sull’Afghanistan, colpendo uno dei tunnel dell’Isis. L’ordigno non nucleare è stato lanciato su ordine del presidente Donald Trump, ma a firmare l’ordinanza il generale John Nicholson, capo delle operazioni sul territorio afghano. L’obiettivo individuato era nel distretto di Achin, nella provincia di Nangarhar, dove si trovavano i miliziani del cosiddetto gruppo Khorasan, una delle cellule più temibili dello Stato islamico, che sono in lotta anche con i talebani rimasti fedeli ad Al Qaeda.
L’uso della Moab conferma la volontà della Casa Bianca di mostrare tutta la propria forza nella lotta ai nemici. L’ordigno è stato costruito poco dopo il Duemila, durante la Seconda guerra del Golfo in Iraq. Da un punto di vista tecnico-strategico non è un’arma di “penetrazione”, visto che è stata ideata per distruggere obiettivi con superfici non resistenti e soprattutto in zone ben delimitate, come nel caso dei tunnel e delle caverne realizzate dai combattenti jihadisti al confine con il Pakistan.