Una decisione che farà discutere a lungo quella della Corte europea per i diritti umani che ha impedito ai genitori del piccolo Charlie Gard, il bimbo britannico di 10 mesi affetto da una rara malattia ritenuta incurabile, di portarlo negli Stati Uniti d’America per provare una terapia sperimentale. E domani i medici del Great Ormond Street Hospital staccheranno la spina al piccolo. Una battaglia legale persa dai genitori che ora dovranno salutare per sempre il piccolo Charlie.
L’equipe medica, inoltre, si è espressa anche contro il trasporto del bimbo a casa. I genitori, infatti, vorrebbero riportarlo nella loro casa: “Non soltanto ci è stato impedito di portare nostro figlio in un centro specializzato negli Usa, ma ci viene proibito di decidere dove nostro figlio possa morire, a casa sua tra l’affetto di genitori, parenti e amici”.
Una triste vicenda che sta avendo reazioni in tutto il mondo. Ovviamente anche in Italia, terra della Chiesa. Il capogruppo della Lega alla Camera, Massimiliano Fedriga, ha fatto appello al Papa affinché intervenga e provi a impedire ai medici di staccare la spina a Charlie. “È inaccettabile che un tribunale sentenzi la fine di un bambino innocente contro la volontà dei genitori, contro l’amore di mamma e papà”, ha detto Fedriga. Un pensiero condiviso da gran parte del mondo cattolico.