Cessione dei crediti fiscali 2022: come funziona e cosa cambia con il decreto Aiuti recentemente approvato dal Governo Draghi?
Cessione dei crediti fiscali 2022: come funziona?
Il dl Aiuti apporta due modifiche sostanziali alla disciplina della cessione dei crediti fiscali annessi alle detrazioni. In primo luogo, permette agli intermediari finanziari di cedere i crediti acquistati dai privati o dalle imprese a un soggetto che non appartiene al circuito bancario, senza obblighi di sorta. In secondo luogo, il provvedimento prevede che la cessione dei crediti al di fuori del circuito bancario possa essere realizzata solo a beneficio di correntisti “professionali privati”.
Con quanto introdotto dal dl Aiuti, si è arrivati alla sesta modifica della disciplina sulla cessione dei crediti fiscali annessi alle detrazioni per lavori edili, introdotta con l’art. 121, comma 1, del decreto Rilancio o D.L. n. 34/2020, in poco più di 5 mesi.
Le modifiche introdotte con l’art. 14 del D.L. n.50/2022 pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 17 maggio 2022 verranno applicate esclusivamente alle prime cessioni effettuate a partire dal 1° maggio 2022.
Cosa cambia con il decreto Aiuti e chi sono i correntisti professionali privati?
La prima modifica introdotta dal dl Aiuti sulla cessione dei crediti fiscali 2022 rende meno onerosa e più agevole la procedura con la quale gli intermediari finanziari possono cedere crediti acquisiti a beneficio di soggetti esteri al circuito specifico degli intermediari finanziari. In questo modo, vengono ridotti i costi e i tempi di azione e si potrebbe espandere la capacità degli intermediari di acquisire i crediti fiscali.
La seconda modifica, invece, riduce in modo netto e rilevante i soggetti ai quali gli intermediari finanziari hanno la possibilità di cedere i crediti acquistati dal 1° maggio 2022. Non è più possibile, infatti, cedere il credito fiscale a qualsiasi correntista ma esclusivamente ai correntisti “professionali privati”.
A questo proposito, per il Regolamento CONSOB, oltre ai “clienti professionali su richiesta” che operano nel mercato dei prodotti finanziari, i correntisti professionali privati sono descritti nel documento nel seguente modo:
(1) i soggetti che sono tenuti ad essere autorizzati o regolamentati per operare nei mercati finanziari, siano essi italiani o esteri quali:
- a) banche;
- b) imprese di investimento;
- c) altri istituti finanziari autorizzati o regolamentati;
- d) imprese di assicurazione;
- e) organismi di investimento collettivo e società di gestione di tali organismi;
- f) fondi pensione e società di gestione di tali fondi;
- g) i negoziatori per conto proprio di merci e strumenti derivati su merci;
- h) soggetti che svolgono esclusivamente la negoziazione per conto proprio su mercati di strumenti finanziari e che aderiscono indirettamente al servizio di liquidazione, nonché al sistema di compensazione e garanzia (locals);
- i) altri investitori istituzionali;
- l) agenti di cambio;
(2) le imprese di grandi dimensioni che presentano a livello di singola società, almeno due dei seguenti requisiti dimensionali:
– totale di bilancio: 20 000 000 EUR,
– fatturato netto: 40 000 000 EUR,
– fondi propri: 2 000 000 EUR”.