Terza e ultima giornata del Forum Ambrosetti a Cernobbio. Guest star di oggi sono due personalità in apparenza agli antipodi, Gianroberto Casaleggio ed Enrico Letta, quasi una prova di maggioranza alternativa. Il premier terrà il suo intervento stamattina, poco dopo l’ideologo del M5S. Passerrano di qui anche Angelino Alfano, Anna Maria Cancellieri e Flavio Zanonato oltre a tutti i big dell’economia nazionale.
“Sono qui per spiegare le idee del movimento e per spiegare l’evoluzione delle reti e della politica”, ha detto Casaleggio al suo arrivo a Cernobbio. Anche Enrico Letta, fresco di G20, è in sala ad ascoltare l’intervento del cofondatore del M5S. Ma non è il solo. “L’intervento di Casaleggio mi interessa molto”, ha dichiarato Federico Ghizzoni, ad di Unicredit. Il cofondatore del M5S Gianroberto Casaleggio ha imposto, per la prima volta della storia del workshop Ambrosetti, che fotografi e telecamere non entrino nella sala dei lavori, rigorosamente a porte chiuse, per riprenderlo nel corso del suo intervento. Un simile divieto non era stato imposto nemmeno dal vicepresidente Usa Dick Cheney, dal leader palestinese Arafat e dal primo ministro israeliano e Shimon Peres, ospiti nelle passate edizioni. Vietato l’accesso anche ai fotografi incaricati dall’organizzazione di riprendere partecipanti e relatori.
L’attenzione si sposta poi sul ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. “Se si legge in filigrana” – dichiara – il programma comune di Confindustria e sindacati “mostra un conto della spesa molto elevato e immediatamente posto a carico del bilancio statale con poco realismo”. E annuncia una task force e la nomina di un commissario straordinario per la spending review “che avrà le risorse del ministero dell’Economia e della Ragioneria. Ma lavoreremo anche con l’Istat e la Corte dei Conti per creare una task force che possa fare una differenza su questo fronte”.
Enrico Letta rivendica valore del suo governo e dice “la missione è rompere le catene che bloccano l’Italia. Il nostro Paese può fare cose straordinarie. Le catene – spiega – sono tante”. Tra queste, il premier si concentra soprattutto sul caos politico permanente.
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