L’unità paga. E i risultati alle ultime Comunali suonano come un appello ai moderati: bisogna mettersi insieme per contrastare il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle. Anche i sondaggi a livello nazionale premiano una eventuale coalizione di Centrodestra, formata da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia: insieme sono accreditati del 32,7% dei voti. Un vantaggio netto sui competitor: il M5S è al 28,4% in calo rispetto ai precedenti rilevamenti, ma comunque davanti al Pd che è crollato al 26,8%. E nemmeno un accordo con Alternativa popolare di Angelino Alfano aiuterebbe Matteo Renzi: il partito del ministro degli Esteri naviga sempre al 2,6%, quindi resterebbe escluso dal Parlamento visto che il Consultellum, la legge elettorale in vigore alla Camera, prevede una soglia di sbarramento al 3%. La vera incognita è proprio il sistema con cui si andrà a votare: con questi rapporti di forza è difficile immaginare una maggioranza, visto che Forza Italia e Pd non avrebbero i numeri per andare al Governo nemmeno con le larghe intese. Lo stesso modello tedesco, affossato a Montecitorio nonostante l’iniziale accordo trovato in commissione, non permetterebbe la formazione di una maggioranza. Qualsiasi calcolo, pertanto, deve tenere in conto come saranno eletti deputati e senatori.
Silvio gongola – La fotografia scattata dall’istituto Emg-Acqua per il Tg di La7, comunque, conferma il trend di ripresa soprattutto per i forzisti: dopo molti mesi, il partito di Silvio Berlusconi ha messo la freccia operando il sorpasso sul Carroccio. E per l’ex presidente del Consiglio si tratta di un dato doppiamemte importante: il suo ritorno in campo, seppure in maniera non decisa, ha segnato un’inversione di rotta. Tanto che il Cavaliere è pronto a uno sprint per gli ultimi comizi in vista dei ballottaggi: l’obiettivo principale è la conquista di Genova per infliggere un duro colpo alla sinistra in una sua storica roccaforte e ai 5 Stelle, che vedrebbero la città di Beppe Grillo finire nelle mani del Centrodestra. Il dato dei sondaggi è significativo pure per un’altra questione. Gli azzurri erano bloccati al 13%, costantemente alle spalle dei leghisti capitanati da Matteo Salvini. La crescita di un punto percentuale non è clamorosa, ma indica una potenziale ripresa. I più ottimisti immaginano anche di poter tornare al 20%. In questo caso l’unità del Centrodestra non avrebbe rivali. Fermo restando che il dialogo è necessario per essere competitivi rispetto agli avversari.
Frammentazione – A sinistra del Pd la situazione resta complicata. Il Movimento democratico e progressista ha aumentato di quasi mezzo punto il consenso portandosi al 3,6%. Ma la divisione con Sinistra italiana, data al 2,2%, si fa sentire: un’alleanza potrebbe valere circa il 6%. Mentre una corsa solitaria del partito di Nicola Fratoianni è rischiosa: con questi numeri l’ingresso in Parlamento resta un miraggio. Solo che negli ultimi giorni le distanze tra le varie anime sembrano più profonde.