Cedolare secca 2022: non ci sono buone notizie per chi deve dare in affitto una casa e chi è alla ricerca. In vista ci sono aumenti di importi e di conseguenza il prezzo di affitti in crescita.
Cedolare secca 2022, aumenta l’importo
Il sistema di tassazione con cedolare secca fu introdotto dall’articolo 3 del Decreto Legislativo n. 23 del 14 Marzo 2011 , essa sostanzialmente costituisce un’imposta sostitutiva dell’Irpef ed addizionali, sul reddito scaturito dall’affitto dell’immobile
Come scrive il Corriere, nella riforma fiscale potrebbero rientrare le aliquote della cedolare secca, attualmente al 21% per i contratti di locazione a canone libero e al 10% per quelli a canone concordato. In particolare, per i contratti a canone libero il prelievo dovrebbe salire almeno in una prima fase al 26%, cioè la stessa aliquota che ricade sui dividendi e sul capital gain relativi a investimenti mobiliari.
Fa crescere il prezzo degli affitti
Con l’aumento previsto, ne risentirebbero i proprietari, che dovrebbero fare i conti con un 5% in più in tasse, ma ci sarebbe anche un aumento del prezzo degli affitti. Infatti rispetto ad altre tipologie contrattuali la cedolare secca comprende addizionali, imposta di registro di bollo e IRPEF.
Dunque, il problema però non è solo del proprietario: nelle grandi città l’offerta di case con un contratto di locazione standard di otto anni è ridotta e la domanda è composta perlopiù da single o nuclei familiari di giovani che non possono accedere al mutuo. Ecco che, secondo sempre il Corriere, dove le condizioni di mercato lo consentano chi offre la casa cercherà di far pagare inflazione, aggravio fiscale o entrambi all’inquilino, chiedendo un canone decisamente più alto di quello attuale.
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