La fiera delle vanità o la fiera della banalità? È difficile stabilire in che categoria si collochino esattamente i mega poster sei per tre con i quali l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi ha tappezzato la Capitale in questi giorni.
Così la Lega usa i soldi Ue per comprare manifesti e gadget cinesi
Anche perché la pupilla del leader Matteo Salvini, che prima di candidarla in Europa ha avuto modo di testare le sue capacità amministrative nella ridente cittadina di Cascina, 45 mila abitanti alle porte di Pisa, romana non è, visto che a dare i natali all’Onorevole Ceccardi 34 anni or sono è stato appunto il luogo dove dal 2016 al 2019 ha svolto la funzione di sindaco, espugnando una storica roccaforte rossa.
Dove regnavano incontrastati dalla notte dei tempi gli esponenti del glorioso Pci e dei suoi (meno gloriosi) eredi. Va detto che comunque è stata eletta a Bruxelles nel 2019 – con ben 48.239 preferenze – presentandosi nella circoscrizione Centro che comprende la sua regione, la Toscana. Dove nel 2020 si è pure candidata come governatore perdendo però la sfida col dem Eugenio Giani, ma anche il Lazio.
I manifesti di Ceccardi a Roma
Un ringraziamento tardivo ai suoi generosi elettori? Una sfida tutta al femminile – che di questi tempi va tanto di moda – alla Raggi (e alla Meloni) nella loro città, che si appresta al rinnovo della giunta ma di cui il centrodestra non ha ancora espresso un candidato (ipotesi poco probabile)? Ma torniamo alla sua bella faccia che troneggia nelle vie capitoline (ah la vanità!): Susanna ci sorride e ci informa che si trova “in Europa per difendere gli italiani” (vedi foto a sinistra).
Uno slogan un po’ deboluccio, da fiera delle banalità insomma. E anche un po’ fuori luogo vista la svolta europeista del suo segretario… La domanda sorge spontanea, è il caso di dire: difenderci da chi? Con tutto quello che saranno costati quei poster ci si aspettava un filo di creatività in più. Il corposo staff che sicuramente avrà a disposizione la nostra europarlamentare certo poteva partorire un’idea migliore.
Leggi: Persino Draghi ci è arrivato: il caos vaccini è colpa delle Regioni
Il caso dei gadget di Antonio Rinaldi della Lega
Vale la pena ricordare che oltre ai corposi emolumenti di cui godono i deputati italiani all’Europarlamento (18 mila lordi al mese escluse le spese di viaggio) dispongono anche di un plafond mensile di oltre 20 mila per le spese per la retribuzione dei collaboratori. E altri 4.576 euro al mese utilizzabili, fra le altre cose, per le attività di rappresentanza e l’organizzazione di conferenze e mostre. Soldi che la Ceccardi probabilmente avrà utilizzato per finanziare la sua campagna autopromozionale romana.
E che invece il suo collega europarlamentare leghista, l’economista Antonio Rinaldi, anch’egli ovviamente iscritto al gruppo sovranista e identitario “Identità e Democrazia” a cui la Lega aderisce in Europa, ha pensato bene di investire in simpatici gadget fra cui un contenitore di plastica per disinfettante. Sicuramente utilissimo in questo periodo, peccato però che sia made in China e non made in Italy come si ci aspetterebbe da ogni buon sovranista. Anche in questo caso un’idea non proprio brillante e non certo in linea con la politica “protezionistica” propugnata dal leader Salvini.