C’è un caso Ilva anche a Torino. Inquinamento che uccide mentre chi fa impresa pensa a fare utili senza curarsi delle bonifiche. Poi arrivano i morti, 20 nello stabilimento della Olivetti di San Bernardo, a Ivrea (Torino). E adesso anche l’inchiesta della magistratura. Finisce così indagato l’ingener Carlo De Benedetti, presidente della società proprietaria dell’impianto dal 1978 al 1996. Nel mirino pure diversi altri dirigenti e manager succedutisi alla guida dei padiglioni mortali. Tra questi, il fratello del numero uno della Cir, Franco De Benedetti e l’ex co-amministratore delegato di Olivetti Spa (poi diventato banchiere e ministro) Corrado Passera. Un’inchiesta che parte dalla condanna inflitta nel novembre scorso all’ex ad di Olivetti, Ottorino Beltrami (scomparso di recente) per la morte di una dipendente, Lucia Delaurenti, esposta a un tipo di amianto chiamato tremolite, ammalatasi nel 2002 e morta a Ivrea nel 2005. Secondo un portavoce, la realizzazione delle strutture oggetto di indagine precede di diversi anni l’inizio della gestione De Benedetti alla Olivetti.
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