Mancano solo alcune conferme e la squadra capitolina che aiuterà Virginia Raggi nel difficile compito di risanare Roma, sarà resa nota al gran completo. “Oggi o domani”, dicono fonti del Movimento. Si lavora strenuamente negli uffici di Montecitorio, dove anche ieri il neosindaco ha passato parte del pomeriggio. L’impressione è che si voglia star attenti a tutti i dettagli sulla scelta dei nomi. Perché, in questo caso, un nome non varrà uno, come vuole il mantra grillino. Dalle parti pentastellate sanno bene che ogni nome finirà al setaccio di stampa nemica e partiti agguerriti. Non è un caso che ieri, insieme alla Raggi, erano presenti tutti i membri del Direttorio, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia, insieme a chi in questo periodo l’ha sempre seguita e consigliata: Roberta Lombardi, Paola Taverna e Fabio Castaldo.
Quello che è uscito dall’ennesima riunione M5S è una squadra ormai fatta. Per quattro di loro, come si ricorderà, già c’è piena conferma e unità d’intenti. All’Urbanistica e Lavori pubblici Paolo Berdini; alla Sostenibilità Paola Muraro; alla Qualità della vita, Sport e Accessibilità il campione di rugby Andrea Lo Cicero; alla Crescita culturale il direttore generale di Zone Attive, Luca Bergamo. Già questi nomi fanno presupporre che quella della Raggi sarà una giunta che vira a sinistra: Berdini ha sempre gravitato nella galassia di sinistra, specie per le sue posizioni ambientaliste che ben si conciliano d’altronde coi 5 Stelle; Bergamo è stato inventore dell’incubatore di produzioni artistiche ribattezzato Enzimi e realizzato sotto la giunta Rutelli del 1999, per poi avvicinarsi prima all’ex ministra Giovanna Melandri, poi al deputato di Possibile Pippo Civati. Infine l’attracco al porto pentastellato.
Il resto della squadra
Resta però da chiudere il cerchio. Pare certo – secondo quanto appurato da La Notizia – il nome di Enrico Stefano ai Trasporti, in vantaggio su quello di Cristina Pronello (che verrebbe direttamente dal Politecnico di Torino, ma sembra abbia declinato l’offerta). Da sempre coi 5 Stelle, Stefano (1987) si era candidato già nel 2013 alle primarie interne M5S per la carica di sindaco, poi vinte da Marcello De Vito. A proposito di De Vito: lui non dovrebbe entrare nella giunta capitolina, ma verrà riservato un “posto d’onore”: presidente dell’assemblea capitolina. Non poteva poi mancare il nome del ghostwriter della Raggi, Daniele Frongia, che lavorerà anche al Campidoglio a stretto contatto col sindaco. Per lui ruolo o da vice o da capo gabinetto. Esattamente come accadrà a Torino, con Paolo Giordana, secondo tanti il ghostwriter del sindaco della Appendino e da domani suo vice.
Bilancio
Resta, infine, uno dei capitoli più scottanti: la delega al Bilancio. Ed è proprio questa la casella che tiene tutti col fiato sospeso. I pentastellati non hanno dubbi che il nome giusto sia quello di Marcello Minenna, già dirigente della Consob, acerrimo nemico di Giuseppe Vegas, super-esperto di contratti derivati. È con lui che la Raggi mira a risolvere il cubo di Rubik del bilancio capitolino. Ma Minenna non ha voglia di bruciarsi. Vuole certezze sulla qualità della Giunta. Ed è per questo che ora su di lui stanno facendo pressioni anche i big parlamentari.